venerdì 20 giugno 2014

La Nato denuncia finanziamenti russi in ONG anti gas di scisto. L'autogol di Rasmussen

Il Segretario Generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha accusato la Russia di finanziare le ONG che si battono contro il gas di scisto. In un'intervista a Chatham House, un think tank londinese, Rsmussen ha dichiarato: "Ho incontrato alleati che possono riportare come la Russia finanzi le ONG che si battono contro il gas di scisto – con l'obiettivo di mantenere la dipendenza europea sul gas importato dalla Russia. Almeno questa è la mia interpretazione", ha dichiarato.
Per Rasmussen il fatto che il fraccking per l'estrazione del gas di scisto provochi devastazioni naturali e sia altamente inefficiente a livello di costi economici non è importante. Meglio far campagna per l'imposizione dell'esportazione di questo gas dagli Usa all'Europa e incolpare chi "addirittura" finanzierebbe ONG che si pongono questo problema ecologico-ambientale.
La Nato come organizzazione ha preso le distanze dalle dichiarazione del suo Segretario, smentendo di fatto chi è al suo comando. Lo riporta EuObserver.
Notizia del: 20/06/2014

Cina: Pechino ordina un’inchiesta sulle Ong straniere operanti nel Paese
venerdì, 20, giugno, 2014
La Cina ha ordinato una vasta inchiesta sulle attivita’ delle organizzazioni non governative straniere che operano in Cina. Lo ha riportato la stampa, un segnale della volonta’ del Partito comunista di rafforzare il suo controllo sul Paese. Queste ”approfondite indagini” sono state decise dal Consiglio di Sicurezza dello Stato, un organismo creato durante un recente ‘plenum’ del Partito comunista cinese per giocare un ruolo di coordinamento tra attori della sicurezza, civili e militari.
La conduzione dell’inchiesta, avviata nella discrezione a maggio e che dovrebbe durare fino a luglio, e’ responsabilita’ delle autorita’ locali, ha precisato un sito di informazione governativa della provincia settentrionale di Shanxi. Sono in particolare interessate le camere di commercio straniere, le organizzazioni benefiche e le fondazioni senza scopo di lucro. asca
Imola oggi



Perché l’India dovrebbe seguire l’esempio di Vladimir Putin sulle ONG
giugno 16, 2014

Rakesh Krishnan Simha RBTH 15 giugno 2014

Le ONG indiane in combutta con i loro controllori a Washington e Londra lavorano alacremente per ostacolare l’ascesa dell’India a grande potenza. Come ha fatto Putin in Russia lo scorso anno, anche l’India deve reprimerne le attività antinazionali.

E ‘ufficiale. I governi occidentali lavorano instancabilmente dietro le quinte nel tentativo di arrestare la crescita economica dell’India e tenerla in uno stato di perenne sottosviluppo. L’Intelligence Bureau (IB), importante agenzia di sicurezza interna dell’India, ha presentato una relazione al neo-eletto Primo Ministro Narendra Modi, individuando diverse organizzazioni non governative finanziate dall’estero (ONG) che “incidono negativamente sullo sviluppo economico“. La relazione d’IB rivela che “numerose ONG indiane, finanziate da alcuni donatori da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Olanda e Paesi scandinavi, utilizzano certi problemi sociali creando un ambiente adatto a bloccare i programmi di sviluppo“. Inoltre, nel 2014 le ONG hanno intenzione di alzare la posta contro programmi vitali come il Delhi-Mumbai Industrial Corridor, la regione ad investimenti speciali del Gujarat e il Par Tapi Narmada River Interlinking Project. Il rapporto aggiunge: “i finanziatori stranieri spingano le ONG locali a fornire relazioni sul campo utilizzate contro l’India e come strumenti degli interessi strategici della politica estera occidentale“. Certo, non è la prima volta che il Paese viene messo in guardia sulla ‘mano straniera’. Nel febbraio 2012, al culmine delle proteste contro la centrale nucleare costruita dai russi a Kudankulam, Tamil Nadu, l’ex-primo ministro Manmohan Singh insolitamente si scagliò contro i manifestanti, dicendo che il programma elettronucleare dell’India subiva difficoltà a causa delle ONG soprattutto statunitensi. Il giorno dopo il commento del primo ministro, il ministro V. Narayanaswamy difese il premier dicendo che la contestazione si basava su un’indagine del ministero degli interni. Disse che le proteste contro l’impianto russo “sono finanziate da organizzazioni di Stati Uniti e Paesi scandinavi“. Dopo l’accusa del premier, il Ministero degli Interni non perse tempo congelando i conti di quattro ONG, tra cui un gruppo cristiano indiano, Tuticorin Diocese Association.

Nemici tra noi
Il problema delle ONG è che è difficile distinguerle. L’Unione Popolare per le Libertà Civili (PUCL), il più grande e antico gruppo per i diritti umani del Paese, fu mentore nientemeno che di Rajindar Sachar, ex-giudice dell’Alta Corte, famoso per aver diretto un comitato che relazionò sullo status dei musulmani indiani. Il rapporto del Comitato Sachar fu ampiamente stroncato per aver evidenziato la povertà dei musulmani, ignorando il fatto che la povertà era diffusa anche tra gli indù. Nel 2010, un rapporto dell’IB spazzò via la patina di altruismo del PUCL. Secondo il rapporto, PUCL è un’”organizzazione di facciata” dei terroristi maoisti. Dice il comunicato IB: “E’ la facciata di enti che hanno avviato attività armate“.

Deriva pericolosa
Il decennale dominio di Sonia Gandhi e della sua emanazione Manmohan Singh ha enormemente facilitato l’ascesa delle ONG occidentali, in particolare i gruppi ecclesiali in India. Nel 2010 la rivista Tehelka pubblicò una relazione esaustiva sulla penetrazione statunitense in India tramite gruppi evangelici. “Le missioni evangeliche finanziate dagli USA hanno creato una rete che collega indiani e missioni evangeliche internazionali che operano con la loro benedizione e sostegno, ma a cui non si può facilmente risalire direttamente“, dice il rapporto. “Probabilmente, è una struttura flessibile che permette alle missioni evangeliche finanziate dagli USA di operare in India senza attirare l’attenzione delle agenzie d’intelligence e della polizia“.

La soluzione russa
Non è missilistica gestire le ONG. La soluzione russa è etichettare semplicemente le ONG impegnate in attività politiche come “agenti stranieri”, agendo chiaramente nell’interesse di uno Stato straniero. Questo non significa necessariamente che siano agenti stranieri. Per alcuni potrebbe sembrare dura, ma tale etichettatura è utile a controllare una potenziale quinta colonna. In ogni caso, la legge s’ispira a quelle statunitensi. Negli Stati Uniti, le ONG devono presentare una relazione sulle loro attività ogni sei mesi, produrre copie di tutti i loro contratti e accordi verbali nei termini appropriati. La recente storia russa suggerisce che tali misure sono effettivamente necessarie. E’ noto che Washington, Londra e Bruxelles versavano miliardi di dollari nella Russia post-sovietica per corrompere funzionari e politici, al fine di avere un governo sottomesso all’occidente. La corruzione di uomini d’affari e politici occidentali svergognò perfino i criminali russi più incalliti. L’occidente è riuscito a fare breccia nel Cremlino e installarvi marionette come Andrej Kozirev, che di fatto si rifiutò d’incontrare l’inviato del primo ministro indiano PV Narasimha, Mani Dixit, a Mosca, dicendo sdegnosamente che la Russia non avrebbe d’ora in poi trattato l’India da amica. Le conseguenze di tale affronto si fanno sentire ancora oggi dall’industria della Difesa russa che vide molti contratti indiani andare ad imprese statunitensi. Gli statunitensi devono aver avuto i crampi ridendo dell’ingenuità di Kozirev.

Contro Modi
Non dimentichiamo che fu la Commissione sulla libertà religiosa internazionale degli USA, un’agenzia finanziata dagli USA che lavorava con le ONG indiane, responsabile del bando sul visto agli Stati Uniti del Primo ministro Narendra Modi. Fu un atto meschino che colpì implicitamente  anche l’India, un affronto da cui l’India deve esigere le scuse degli Stati Uniti. Certo, vi sono decine di migliaia di organizzazioni non governative che non sono al soldo dell’occidente. Ma ci sono altre, come Citizen Initiative, che hanno svolto un ruolo attivo nell’infangare il nome di Modi mentre lavorano per i loro padroni occidentali. Devono essere sorvegliate, avvertite e quindi fermate. Perché, come diceva Cicerone, lo statista romano, “Una nazione può sopravvivere agli sciocchi e agli ambiziosi. Ma non può sopravvivere al tradimento. Il traditore marcisce l’anima della nazione… infettandone il corpo politico in modo da non poter più resistere. Un assassino è meno pericoloso“.


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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