mercoledì 4 dicembre 2013

Mentre l'estremismo contrario all'euro non si è reso responsabile di alcuna aggressione e condannato come criminale a priori (attaccare gli interessi dei banchieri è un crimine nel regime democratico massonico) al contrario quello FILO euro è sostenuto, finanziato, protetto e tutelato. Le FFOO ucraine sono state decisamente calme nel rispondere alle provocazioni. Se solo avessero osato qualcosa di più, sarebbe sicuramente scattato il solito copione dei diritti umani violati, del Presidente dittatore criminale che stermina la gente (ed ha le fosse comuni). Il solito copione, per giunta, proprio dalla Siria stanno richiamando i mercenari criminali (art a seguito del primo qui), ansiosi di portare a casa almeno una battaglia ANTI RUSSIA.
Per comprendere ancora meglio il contesto e gli interessi in ballo, oltre a quelli della troika, leggere anche
Barbara

UCRAINA: RIVOLUZIONE COLORATA "made in Bruxelles"
Perchè non aspettano le prossime elezioni presidenziali fissate a marzo per eleggere finalmente un paladino pro-UE?
TP - C'è chi vuole uscire di corsa dall'Unione Europea (UE) e chi fa le barricate per entrarci ad ogni costo. C'è chi è sfinito dalle esazioni fiscali e disoccupazione galoppante, e chi non vede l'ora di de-industrializzare e di chinarsi di fronte ai 21 diktat stabiliti dalla "commissione" di Bruxelles. La malafede dei media ci somministra l'eterna favola di giovani rivoltosi che scalpitano per entrare nella catodica modernità occidentale -quella grossolanamente esaltata dalle Femen- e abbandonare il vetusto tradizionalismo "sovietico" (sic).
Ma allora, perchè non aspettano le prossime elezioni presidenziali fissate a marzo per eleggere finalmente un paladino pro-UE? Perchè non ottenere con i voti quel che ora pretendono con la violenza? Nessuna delle polizie dell'entità-UE rimarrebbe passiva di fronte alle pratiche violente di questi partigiani "europei". A Roma non si può fare quel che a Kiev è lodato dal latifondo mediatico italico.
Dopo il NO del governo dell'Ucraina  alle pretese di Bruxelles sono scattate le violenze di piazza. Come da copione, dopo aperte e inaccettabili ingerenze che arrivano a includere imposizioni non solo economiche, ma anche apertamente politiche: liberazione extragiudiziaria della signora Timochenko, la leader preferita da tutta l'elite atlantista. Per caso, Barroso e gli altri capi non-eletti dell'UE hanno fatto richiesta a Obama di chiudere il lager di Guantanamo o di sospendere le spedizioni punitive con i droni? L'hanno mai minacciato di non firmare il trattato "Nato-economica" se non rispetta i diritti umani dei prigionieri di guerra e popolazioni civili  delle nazioni invase?
No. Imitano gli USA e passano  alla produzione in proprio di rivoluzioni colorate, sponsorizzando mestatori che non esiterebbero a reprimere drasticamente se agissero a Parigi o Berlino, e suonano la grancassa mediatica per preparare il terreno a un possibile golpe liberista in Ucraina. Trattano di modificare artificialmente il destino di un Paese e di violentare i precari equilibri geopolitici di una nazione composita, costituita da una parte che gravita nella sfera russa ed un'altra influenzata dalla Polonia.
L'entità UE si schiera apertamente dalla parte dell'estremismo occidentale e delle reminescenze fatue della Grande Polonia. Preferisce ignorare che il grosso degli scambi internazionali avvengono con la Russia, e da questa riceve il gas che garantisce il fabbisogno interno. Oltre agli utili garantiti dalle tuberie che convogliano il gas verso l'Europa e che la signora Timochenko -all'epoca in cui dirigeva l'Ucraina- aveva trasformato in un affare a regime di monopolio appartenente alla sua famiglia.
 Che farsene di una Europa confezionata su misura per i banchieri e l'alta finanza e che agisce come ombra d'un impero in declino? Che farsene se non svolge alcuna funzione sensata di polo equidistante e stabilizzante e che marcia verso l'infausto futuro di  enclave economica d'Oltreatlantico? Giova ricordare che  Zbigniew Brzezinski aveva tracciato una mappa che pianificava ”...tra il 2005 e il 2010, l'Ucraina dovrà essere pronta per un serio confronto con la NATO. Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina”. I capi politici non-eletti dell'UE sono in ritardo sui compiti loro assegnati e voglion porvi rimedio.
Femen, beniamine d'Occidente e avanguardie mediatiche del golpismo "made in UE" (foto al link originale delle rivoluzionarie 2.0)
Pubblicato da titus a 11:32 a.m.

Lo striscione citato nell'articolo è quello nella foto sopra.
Rimpatriati dalla Siria, attraverso la Turchia, i jihadisti tartari arrivano a Kiev

Avete certamente notato tale bandiera nelle manifestazioni sovversive per le piazze di Kiev. Un enorme striscione di questo tipo è apparso in diretta da Alban Mikoczy su Soir 3, è la bandiera dei separatisti tartari della Crimea.
Secondo diverse fonti, tra cui i cosacchi di Crimea e alcuni membri dell’SBU, servizio di sicurezza interna ucraina, dal 22 novembre decine di jihadisti tatari di Crimea sono rientrati dalla Siria attraverso la Turchia, per fornire il servizio d’ordine alle manifestazioni di Kiev e formare gruppi per assaltare le unità Berkut del ministero degli Interni ucraino. Questi jihadisti si sono infiltrati nelle delegazioni di  centinaia di tatari di Crimea che marciano per le strade di Kiev.
Ancora una volta i servizi segreti turchi hanno collaborato attivamente nella loro esfiltrazione dalla Siria e trasporto a bordo della Turkish Airlines dalla Turchia alla Crimea. [Istanbul-Simferopol]. I tartari di Crimea e le manifestazioni note come Evromayadan godono del sostegno dei leader del movimento Azatlyk del Tatarstan russo. Il calcolo politico dei tatari di Crimea è un governo pro-europeo a Kiev, che gli dia maggiore autonomia e forse l’indipendenza sotto la pressione di Bruxelles.


Traduzione di Alessandro Lattanzio


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