mercoledì 7 agosto 2013

C'era un uomo che dichiarò che non vi era crisi. Tale constatazione derivava dalla misurazione di quanto i ristoranti fossero pieni. Settimane e settimane i giornali e la gente parlò di questa stupida dichiarazione. Ma era un "politico". Se a negare la crisi è un ex Bankitalia, quindi un tecnico di quelli che non sbagliano mai, un presentabile ecco che nessuno proferisce parola. Al massimo, i giornali riportano giusto un paio di dati che smentiscono il genio presentabile di turno. I dotti sapienti che si radunano in club massonici esclusivi come il Bilderberg, la Trilateral Commission, FMI, BCE e vari sono un dono del cielo. Vedere la Grecia ed il resto d'Europa per ammirare il loro capolavoro di tanta professionalità. Naturalmente, il Saccomanni accusa l'Istat di essere pessimista. Peccato che le stime dell'Istat si allineano alle previsioni del FMI, e poi, non c'è bisogno di essere un gran veggente per prevedere come un popolo ridotto in miseria non possa proprio tirare su il Pil. L'errore dell'Istat è quello di non aggiustare le cifre come comandato dal presentabile?
Sarà forse questo il segnale di ripresa a cui si riferisce il Saccomanni?
Venti assunzioni alla Carrefour: turni di notte e 420 euro al mese

O si riferiscono alla crisi delle loro rappresentate, ossia le banche? Dopo aver concesso loro il diritto di prelevare direttamente dai conti correnti, vedi direttiva BAIL IN, via al
saccheggio per "ricapitalizzarsi".

100 giorni al governo 

Letta: siamo a un passo dall'uscita dalla crisi
Andiamo avanti con determinazione "a concentrarci sempre di più sulle politiche, proprio quando lo scontro nella politica sembra farsi incandescente" scrive il premier a commento dei primi cento giorni di governo
    
Roma, 06 Agosto 2013

"Alle spalle i primi 100 giorni. Davanti a noi la responsabilità di andare avanti con ancora più determinazione a fare bene. A trovare con cura le risposte che capo dello Stato e Parlamento ci hanno incaricato di dare al Paese e che il Paese pretende da noi". Lo scrive Enrico Letta presentando il dossier sui primi 100 giorni di governo.

"Andiamo avanti con determinazione - dunque dice Letta - "a concentrarci sempre di più sulle politiche, proprio quando lo scontro nella politica sembra farsi incandescente".

"I segnali ci sono tutti e indicano che siamo a un passo dal possibile. A un passo, cioè, dall'inversione di rotta e dall'uscita dalla crisi più drammatica e buia che le attuali generazioni abbiano mai vissuto", scrive  Letta invitando tutti a "mettercela tutta".

Non c'e' alternativa alla stabilita' prosegue il premier: "Gli italiani capiscono. Capiscono che non c'è alternativa. Non a questo governo, ma alla necessità, per una volta, di mettere da parte le contrapposizioni e le viscere per avere stabilità e far si' che la politica torni ad essere quello che è per definizione: la cura della cosa pubblica, dell'interesse generale, del bene della comunità.

Capiscono che le risposte da noi arrivano subito quando è possibile e invece vanno costruite con cautela quando devono fare i conti con una realtà complessa che impone attenzione e serietà. Capiscono anche ne sono certo che questa esperienza, e chi la rappresenta, non ha la presunzione di durare per sempre o di ergersi a modello. Ha l'ambizione e il dovere, quelli si', di servire il Paese contribuendo a rizollare un campo da gioco altrimenti impraticabile, di rispondere alla crisi con tanti atti concreti, tangibili e di buon senso, di dimostrare all'Europa e al mondo che ce la possiamo fare".

Pil -2% nel secondo trimestre, è record assoluto
Il secondo trimestre del 2013 è l'ottavo trimestre consecutivo nel quale l'economia italiana è risultata in contrazione. Si tratta di un nuovo massimo che conferma la recessione in corso come la piu' lunga dal dopoguerra
    
Roma, 06 Agosto 2013

Nel secondo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Lo rileva l'Istat spiegando che il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto
in tutti e tre i grandi comparti di attivita' economica: agricoltura, industria e servizi.

Il secondo trimestre del 2013 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre
precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al secondo trimestre del 2012. La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,7%.

Il secondo trimestre del 2013 è l'ottavo trimestre consecutivo nel quale l'economia italiana è risultata in contrazione. Si tratta di un nuovo massimo che conferma la recessione in corso come la piu' lunga dal dopoguerra.



Vorremo mica insinuare che un ex Bankitalia favorisca le banche???
I tecnici presentabili non hanno conflitti di interessi no?

06/08/2013 
Mps: Codacons presenta esposto contro Saccomanni e chiede le dimissioni

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 06 ago - Un esposto alla Procura della Repubblica di Siena contro il Ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, "in cui si chiede alla magistratura di accertare l'operato del Ministro in relazione alla vicenda Mps. Lo ha presentato il Codacons, che ha reso noto anche di aver inviato "al Governo e al Parlamento e per conoscenza al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai presidenti di Camera e Senato, l'associazione ha rivolto un appello chiedendo le dimissioni immediate del ministro dell'Economia". Alla base dell'esposto e dell'appello, "l'operato del ministro relativamente allo scandalo Mps e alle informazioni rese sulla questione all'Unione europea.
L'associazione dei consumatori sottolinea in particolare le rappresentazioni non veritiere alla Commissione europea nella procedura di aiuti di Stato di Mps, come emerge dalla lettera di risposta inviata dal Commissario Almunia al ministro Saccomanni, accusato tra l'altro di fornire stime 'gonfiate'". Inoltre per il Codacons e' "grave il conflitto di interessi in relazione alle responsabilita' del ministro in quanto direttore generale e membro del Direttorio, per le rappresentazioni non corrette fornite dalla Banca d'Italia al momento dell'attivazione nel giugno 2012 della procedura di aiuti di Stato". Per il Codacons "l'operato del Ministro Saccomanni, nel caso in cui non venga prontamente sanato, rischia di minare la fiducia dei nostri partner europei nei confronti del Paese con danni incalcolabili per le nostre finanze pubbliche".
Com-fil (RADIOCOR) 06-08-13 

L'ITALIA CESSERA' DI ESISTERE TRA UN ANNO E CINQUE MESI

Quasi che fosse stata una notizia da giornale di provincia, tutta la grande stampa nazionale e va da sé anche la grande informazione televisiva, hanno bellamente trascurato il fatto che la Commissione europea abbia ricordato all’italia che “a partire dal 2015 il trattato denominato Fiscal Compact entrerà in vigore e quindi da quell’anno e per i successivi 20 (venti!) anni l’italia dovrà tagliare la spesa pubblica di 45 miliardi di euro ogni 12 mesi, in modo da riportare alla soglia del 60% il rapporto debito-pil”. 
Ora, al momento attuale il governo dei sonnanbuli guidato da Capitan Valium Enrico Letta non riesce a mettere a fuoco neppure il taglio di 4 miliardi di euro della spesa pubblica per cancellare l’IMU e altri 4 miliardi per bloccare l’aumento dell’IVA.
Qualcuno che abbia un minimo di lucidità è in grado di spiegare come potrà – il prossimo governo – tagliare di 10 volte tanto la spesa statale OGNI ANNO PER 20 ANNI?!
Vediamo come si potrebbe fare, ammesso e non concesso che un prossimo governo davvero intenderà provarci.
Rudurre di 900 miliardi di euro la spesa pubblica italiana di oggi (questo significa tagliare di 45 miliardi l’anno per 20 anni la spesa pubblica) significherebbe: dimezzare tutte le pensioni (ridurle del 50%) + licenziare almeno 2.000.000 di impiegati pubblici (un terzo nella scuola, un terzo nella sanità, un terzo tra polizia, carabinieri e Fiamme Gialle + i due terzi degli impiegati comunali e regionali) + cancellare ogni forma di assistenza sociale + ridurre di non meno del 40% tutti gli stipendi del settore pubblico.
Così, in 20 anni si ridurrebbe della metà di quei 900 miliardi di euro suddetti la spesa dello Stato.
E l’altra metà? L’altra metà va “drenata” dai risparmi dei cittadini in tasse sui patrimoni e più in generale su ogni avere, incluso il conto alla Posta da 1000 (mille) euro.
Non serve un fine economista per capire che tutto ciò porterebbe l’italia a superare di botto la Grecia quanto a devastazione. E la devastazione è sorella della violenza e la violenza di massa si chiama guerra.
Il tutto inizierà tra esattamente tra un anno e cinque mesi a partire da ora.


3 commenti:

  1. per il corretto funzionamento del sistema, esso necessita del consenso.

    per ottenerlo bisogna creare false speranze, creare opposizioni fasulle (m5s per dirne una recente - prima si chiamava idv, sel, lega ecc ecc)altrimenti la gente inizia ad arrabbiarsi seriamente e quindi a diventare una probabile minaccia.

    noi che sappiamo cos'è il m e s ci rendiamo conto facilmente che dovremo abituarci ad una discesa perenne da qui al 2030-2040 (se tutto va bene) per cui generazioni intere saranno condannate a vivere di stenti e privazioni, il sistema non vuole assolutamente che ciò si sappia e tramite i loro lacchè comunemente chiamati giornalisti si divertono a dare false speranze per calmare gli animi... e il gioco continuerà all'infinito

    lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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  2. il guaio è che ci saranno future generazioni? Come si mantengono i figli se lavoro non c'è?
    Ed anche se fosse possibile, che razza di futuro abbiamo creato per loro?

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