lunedì 2 aprile 2012

Provo tanta simpatia per i ragazzi di Occupy Wall Street e penso che debbano liberarsi degli oppressori di Washington, speriamo che vi siano dei volenterosi che decidano di finanziare la rivolta americana, decisamente pacifica (al contrario di quella siriana) e che posssano un giorno contare su forniture di armi come legittima difesa contro le lobbies che li sta dissanguando.Stesso scenario lo auguro vivamente per i greci ormai prede in balìa dello strapotere finanziario che continua a spremerli e a condurli al macello.
E' anche brutto constatare come i palestinesi, gli iracheni, gli afgani i bareiniti e yemeniti non abbiano "amici" disposti a stipendiarli per ribellarsi ai rispettivi oppressori.

Gli "Amici della Siria", assembramento di nazioni nata per bypassare l'Onu ed escludere Russia e Cina dalle decisioni sulla Siria quale legittimità ha? 

Dopo i mercenari, anche i ribelli a pagamento, la corrispondente di Rt riferisce che ieri all'incontro in Turchia pensano di usare un fondo multi-milionario per pagare stipendi ai "ribelli" per la democrazia.Stupisce la "bontà"degli occidentali e delle petro-monarchie, solitamente impegnate a dissanguare i propri popoli, per "i ribelli" siriani sono invece disposti a metterci soldi, solo per "amore" democratico.Durante la conferenza, fuori a manifestare contro l'incontro, molti siriani pro Assad repressi dalla "tollerante" Turchia.
Il Canada "offre" un milione di dollari per l"opposizione" siriana, la generosità occidentale pare essere senza limiti.

Da Russia Today:
Saudi Arabia and its allies are thought to have agreed to pay salaries to rebels fighting the Syrian regime. The decision came as around 60 nations - all harsh critics of the Syrian government - met in Turkey to discuss how to bolster the opposition and intensify sanctions against President Assad. The U.S and its allies blame Assad for violence in the country, whereas Damascus says it's fighting armed extremists. RT's Sara Firth has been following the talks in Istanbul.


Il Ministro degli Esteri di Sergey Lavrov esorta il governo siriano a compiere il primo passo e ritirare le truppe dalle città, come prevede l'accordo di pace proposto dall'Onu e Lega Araba.Tradotto da QUI

Il piano di pace in cinque punti, del 27 marzo scorso.Questo accordo prevede il disarmo delle fazioni, ma alla luce della decisione di ieri di pagare e supportare in ogni modo i terroristi che stanno destabilizzando la Siria, sarebbe opportuno che l'Onu e Lega Araba chiarisca quale legittimità ed autorità rappresenti questa congrega di  "Amici della Siria".E' evidente che agli "amici" non piace il piano dei 5 punti che prevede il disarmo dei loro "mercenari", costoro spingono per la guerra a tutti i costi.

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