venerdì 3 febbraio 2012

 Segue breve "rassegna stampa web" sulle dichiarazioni del robocop monti sulla monotonia del posto fisso, non ho niente da aggiungere ma sottoscrivo le considerazioni di ognuno dei segg ottimi bloggers.
Barbara

Monti: articolo 18 monotonia pura ed apartheid
L’onda mediatica che accompagna questa campagna di redenzione dell’economia italiana in favore del libero mercato è un’onda inarrestabile e media e giornali sono strumenti efficaci nella persuasione del cittadino comune.

L’articolo 18 senza entrare nei particolari e tralasciando le ideologie, per il professor Monti diventa monotonia pura e addirittura l’apartheid del mercato del lavoro.

In un sistema fallito ormai governato da ideologie fallite alle volte, dovrebbe chidersi se in realtà l’apartheid o la monotonia non siano nell’ortodossia accademica che ha distrutto l’economia supportando una fantasiosa finanza descritta come la nuova frontiera del sostegno alla crescita. Continua su Iceberg Finanza

Posto fisso, il sistema è fallito
Per anni ci hanno fatto credere che il modello capitalista avrebbe prodotto ricchezza e benessere diffuso. Se una gran parte di noi non avesse creduto che la felicità è in una lavatrice, in un'automobile, in un biglietto da visita, le cose non sarebbero andate così

Monti dice che il posto fisso è monotono, meglio il lavoro flessibile. Posso capire perché

lo dice, solo che c'è un problema: cambiare le regole di un gioco mentre si gioca non è corretto. La promessa nata nel Novecento e poi riformulata con forza dal dopoguerra in avanti era: andrete via dalle campagne, poi perfino dall'industria, avrete tutti la cravatta, lavorerete in città, avrete posto fisso, macchinetta, casetta, 28 gradi d'inverno, farete shopping, avrete le vacanze... Il gioco era quello. E invece oggi si scopre che questa promessa non verrà mantenuta, il Sistema non ce la fa. Dunque si è trattato di una truffa, Continua su Cado in piedi

Monti: la monotonia del posto fisso, e i guardiani della rivoluzione

Mentre Mario Monti loda il precariato, un economista trova il modo di dare lavoro a due milioni di disoccupati. Ma interverranno i guardiani della rivoluzione, a rimettere le cose a posto.
Ultimamente leggo spesso il blog di Gustavo Piga, un economista che va contro tutto ciò che le teorie economiche al potere hanno di più caro. Beh, contro quasi tutto: è anche lui un sostenitore della crescita, nessuno è perfetto.
Gustavo, docente all'Università di Tor Vergata, fucina di keynesiani rivoltosi, oggi pubblica un interessante post ispirato dalle anacronistiche dichiarazioni del premier Mario Monti. Quelle che sicuramente conoscete, il posto fisso che è monotono e la bellezza della "flessibilità". Insomma le stesse fesserie che ci hanno propinato ai tempi della legge Biagi e che all'epoca ci bevemmo come bambini. Continua su Crisis

Monti in TV, che monotonia

L’usuraio al timone dell’Italia deve considerarsi particolarmente telegenico, a giudicare dalla quantità di comparsate sul piccolo schermo delle quali si rende regolarmente protagonista. Comparsate che se in Italia esistessero ancora un governo ed un’opposizione (sia pur di facciata) avrebbero provocato un profluvio di polemiche, laddove invece le lezioni in TV del professor Monti vengono accolte con acquiescente bonomia.
Nel corso dell’ultimo show televisivo, in quel di Matrix su Canale 5, il banchiere filosofo ha pensato bene d’iniziare a preparare la strada per lo smantellamento del mondo del lavoro (o meglio di quello che ne resta) prossimo venturo, scagliandosi in una filippica contro il posto fisso, come già avevano fatto in molti Continua su Il Corrosivo 
La noia del posto di lavoro
     
"L'idea di un posto fisso per tutta la vita? Che monotonia! I giovani dovranno abituarsi all'idea che non l'avranno". Così parlava ieri Monti. Tranquillo Rigor Montis! I giovani non si annoiano. Si sono portati avanti da tempo. Non solo non credono più al posto fisso, ma neppure a quello variabile. E a furia di non credere, o forse per non annoiarsi troppo, in questi anni sono fuggiti all'estero. L'Italia è il secondo Paese europeo per emigranti dopo la Romania.
I ragazzi che hanno salutato il Bel Paese per ragioni di forza maggiore, mancanza di lavoro disponibile, né la speranza di averlo, paghe da fame e nessuna sicurezza, sono in prevalenza laureati e diplomati. Hanno studiato nelle nostre Università con sacrifici spesso inimmaginabili da parte dei loro genitori per diventare emigranti. La maggior parte di loro non tornerà, continua sul blog di Beppe Grillo

E' dai Monti che scende il gelo sull'Italia del lavoro


Il gelo sull'Italia è sceso ieri sera. Ma non c'entra nulla l'aria sempre più fredda in arrivo dai Balcani. A mandare sotto zero tutti gli italiani in crisi per colpa del lavoro (perché non ce l'hanno più; perché non lo trovano; o perché lo hanno troppo precario) ci ha pensato il premier Monti, dalla calda poltrona del Tg5 e poi da quella di Matrix. Dopo i sacrifici chiesti sul presente (tasse) e sul futuro (pensioni) probabilmente forte della ritrovata credibilità del Belpaese e degli spread in picchiata (ben vangano, ci mancherebbe), non ha trovato di meglio che ricordare il defunto posto fisso, che solo nominarlo crea in tutti noi ancora un tremito. «Il posto fisso non esiste più», ha detto ieri dimenticandosi tragicamente del fatto che non è il posto fisso a non esistere più, ma se sono veri come sono veri i dati Istat, sono i posti di lavoro tout court a non esistere più. Non ci attacchiamo Continua su Green Report

Come togliere la dignità agli sfigati bamboccioni

Coloro che non si vogliono sporcare le mani son dei gran malandrini. Ma se dietro alla critica continua ci fosse un piano volto a “proletizzare” le persone? Stiamo facendo dietrologia? Può darsi: mica possiamo sempre giocare a Sudoku
Di Precario col Posto Fisso


Ieri Enrico Letta, invitato a Matrix, diceva una cosa intelligente. Affermava che in Italia si difende il posto di lavoro e non il lavoratore. Il risultato finale sarebbe che nel Belpaese sono tutelati solo i dipendenti di grosse imprese e quelli statali, mentre tutti gli altri sono perennemente dimenticati, nonostante gran parte dell’economia tricolore si basi proprio sulle Pmi.Futuro libero



Al “fatto quotidiano” piace il discorso del “posto fisso monotono” di monti


Nonostante il look “progressista”, lo charme sensibile ai “diritti” e le leggendarie lotte per la giustizia per i politici, il “fatto quotidiano” si rivela essere carta da pesce, solo una tacca sopra la dignita’ carente di “repubblica”.
Sul tema “lavoro fisso monotono” con cui monti sta cercando di ammaestrare il gregge italiano, irrequieto per l’eccessiva “flessibilità” con cui la vita lavorativa inficia negativamente l’esistenza, una maestrina pedante e inesatta nelle affermazioni (tal Caterina Soffici) sul fatto quotidiano fa la morale a quelli che nelle parole di monti “ci hanno visto del male” come la precarizzazione assurta a regola sostanziale della vendita di forza lavoro nell’italia del futuro.

Ci dice questa “giornalista”: il sempre calibratissimo e attentissimo (minchia!) Mario Monti, che ci ha abituati a parole misurate con il contagocce (e ad azioni perpetrate col bulldozer), ha anche detto altro. E ha detto una cosa giusta

e la cosa giusta sarebbe (cita monti): Continua su Agorà di Cloro al clero


Articolo 18 per la carriera politica di Monti?

L'impianto accusatorio dei liberisti all'art.18 è basato su falsità ed interpretazioni di comodo della realtà. La signora Marcegaglia parla di "dicotomia insopportabile" tra coloro che sono protetti dall'art.18 che sarebbero privilegiati e come tali additati al pubblico disprezzo come "privilegiati" e coloro che non lo sono e parla delle partite Iva fasulle e delle altre porcherie previste dalla legge Biagi per eludere i diritti e pagare salari ridicoli ai giovani come se non fossero gli imprenditori a farne largo e scandaloso uso. Per cancellare la dicotomia la misura da prendere è una sola: estendere l'art.18 a tutti i lavoratori Continua su Medioevo Sociale



MONTI IN "CHE BARBA CHE NOIA"

Presidente, l’indifferenza è lo stato d’animo dell’uomo che ha colmato i propri bisogni primari e ha difficoltà a trovare quegli stimoli che lo facciano sentire vivo. Una condizione che lo spinge alla ricerca continua di qualcosa di diverso, di un divertissement che spezzi la prigione dorata che ha costruito attorno a sé, che interrompa quella noia che lo pervade.
La noia, ben descritta dal celebre libro di Moravia, è dunque un sentimento esclusivo che non tutti hanno il privilegio di poter provare. Di sicuro non chi, quotidianamente, è alle prese con un mutuo da pagare, con le spese familiari, con i conti in rosso in banca e con una crisi che morde come non mai.
Per la maggioranza delle persone, inoltre, il lavoro non è un’attività ricreativa da scegliere, ma una necessità. Nella sua affermazione Continua su Altra Realtà

Monti: posto fisso monotono, la rivolta del web

L’ennesima dichiarazione sul posto fisso: Monti, “monotono”. E ci risiamo: pioggia di polemiche su facebook e Twitter. E come non aspettarselo? Una variegata marea di commenti da parte del web in rivolta contro la dichiarazione del nuovo Presidente del Consiglio. Una caduta di stile da un tecnico, da una persona considerata sobria e determinata. Ma Mario Monti lo sa, come un pò tutti, del resto, che il posto fisso è un miraggio per milioni di giovani? Fra disoccupati, precari, lavoratori in nero e “bamboccioni” di Brunettiana memoria, in Italia il lavoro a tempo indeterminato latita. Ed

0 commenti:

Posta un commento