giovedì 16 febbraio 2012

Leggendo questo appunto alquanto importante mi sorge un dubbio: davvero si vuole impedire alla Grecia un default controllato solo per il "bene dei greci" il cui futuro sarebbe messo a repentaglio da gravi attacchi speculativi dovuti all'inflazione che subentrerebbe?
O piuttosto, si vuole impedire ai greci di vivere come desiderano, partendo dal presupposto di non ripagare il debito illegittimo?
A giudicare dai memorandum per la stabilità dell'euro,  non mi pare che sia il popolo greco ad esser "protetto" ma al contrario "sacrificato" direi.
Per quanto riguarda l'Italia segnalo:
I blitz della finanza sono soltanto fumo negli occhi
Il Paese è dentro una camicia di forza. Può succedere di tutto - Il Boom
L'Italia che scompare - (un dato ALLARMANTE "un’ulteriore minaccia che riguarda proprio gli imprenditori agricoli: l’Imu sui terreni, che secondo una stima di Confagricoltura costringerebbe circa 600 mila aziende a cessare le attività" andranno a mangiare a casa di Mario Monti e della Frignero)
Barbara

 
GRECIA: «UN TRATTATO PUÒ ESSERE DICHIARATO NULLO SE – AI SENSI DELLA LEGGE INTERNAZIONALE – È IL RISULTATO DI UN’ESTORSIONE ».


A differenza dei costituzionalisti italiani (quasi tutti pavidi e accucciati come il don Abbondio di manzoniana memoria) , cinque professori greci di Diritto costituzionale (= George Cassimatis, Andreas Dimitropoulos, George KATROUGKALOU, Elias Nikolopoulos, Kostas CHRYSOGONOU) sono insorti contro la “troika europea” e gli squali finanziari e in difesa della sovranità della Grecia, sottoscrivendo e pubblicando il seguente memoriale:

« Ci sentiamo obbligati a segnalare al Parlamento e al popolo greco che il testo, votato oggi viola la nostra Costituzione, il diritto europeo e quello internazionale per i seguenti motivi:

1.1. Questo parlamento è stato eletto nell’ottobre del 2009 in condizioni politiche completamente diverse e il mandato popolare per esso – ai sensi dell’articolo 41 della Costituzione – è stato diametralmente opposto di quello che prevede attualmente il testo depositato. Manca, quindi, la legittimità di adozione.
2.2. Il contenuto del testo, votato dalla Camera, è frutto di un ricatto economico e politico fatto dai rappresentanti dei creditori, in violazione del diritto internazionale (art. 52 della Convenzione internazionale di Vienna del 1969).
3.3. Tale testo – sottoposto per l’approvazione – è incostituzionale in quanto viola il potere di rappresentanza – tutelato dall’articolo 26 A della nostra Costituzione – nonché rende inaccettabile per decenni il futuro del Paese.
4.4. Il testo suddetto viola, inoltre, l’articolo 29 della Costituzione nella misura in cui ha imposto la disciplina di partito senza diritto di voto interno e decisione collettiva degli organi di partito.
5.5. La previsione che i contratti di finanziamento possono essere applicati senza la ratifica da parte del Parlamento, viola gli articoli 28 (comma 2) della Costituzione e 36 (comma 2) del Diritto internazionale.
6.6. il testo citato inoltre infrange tutte le garanzie previste dagli ordinamenti interno ed internazionale e poste a tutela della nostra sovranità nazionale. Nella fattispecie, le conseguenze sono state le seguenti:
1. La revoca dell’immunità della sovranità nazionale.
2. La negazione immediata dei bisogni fondamentali del popolo greco e del diritto a condizioni di vita dignitose.
3. Il prestito concesso a condizioni onerose.
4. L’applicazione del diritto inglese e non del diritto internazionale che regola le pattuizioni tra gli Stati contratti internazionali. Pertanto, il testo votato viola le garanzie costituzionali fondamentali di sovranità, sovranità popolare e principio democratico (art. 1 della Costituzione).
7.7. Le misure che sono state votate e che saranno imposte al popolo greco violano i principi di pesi uguali, lo stato sociale di diritto (art. 4 § 5 e 25 § 1 della Costituzione) e le garanzie dei diritti sociali dei Greci (articoli 22 e 23 della Costituzione). Inoltre violano le garanzie fondamentali del Trattato di Lisbona (la Carta dei diritti fondamentali), del diritto internazionale e del diritto del lavoro internazionale.
Se tale testo diverrà legge, essa sarà illegittima perché rappresenta una deviazione dalla legge costituzionale, europea e internazionale.»

Koutipandoras

Tratto dal commento al Blog di Marcello Foa


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