mercoledì 25 gennaio 2012

Libia.Cnt alle strette

Tempi duri per il CNT: il lungo silenzio sui fatti di Libia non è bastato a risolvere i problemi e ora anche i media embedded hanno dovuto rassegnarsi alla realtà, dando conto della profonda crisi in cui versa il movimento “rivoluzionario”.

Dopo che il CNT ha subìto la protesta di piazza e che Bani Walid è di nuovo in mano ai miliziani del defunto Raìs, i cronisti troppo cauti hanno dovuto arrendersi e squarciare il velo sulla Libia, che è lungi dall’essere pacificata: anzi, è a un passo dal riaccendersi della guerra civile, dopo che fra le varie tribù si è sviluppata una lunga serie di scaramucce, di cui non si è avuta notizia.

La legge elettorale, che dovrebbe portare i libici alle urne dopo 25 anni, viene continuamente rinviata, forse nel tentativo di normalizzare la situazione e garantire un governo gradito all’occidente e controllato dalle fazioni maggioritarie del, sempre più contestato, CNT. Le dilazioni, però, stanno esasperando la popolazione.

Anche il definire “gheddafiane” le fazioni che,

nonostante le smentite, sono a Bani Walid, è un tentativo di mistificare la situazione: non è un tentativo di restaurazione, ma uno scontro tribale, così come erano tribali le ragioni dell’insurrezione della Cirenaica contro la Tripolitania, che ha portato alla caduta del Raìs.

Non basta mettere a tacere le fonti di informazione per far tacere anche i fucili. In Libia è ancora guerra.

Da il Ribelle su CDC


Libia: L’Occidente si dichiara proprietario di Al-Brega e Ras Lanuf

24 martedì gen 2012  trad di B. Durruti per GilGuySparks

Gli aggressori occidentali che stanno occupando la Libia, hanno richiesto rinforzi davanti alla situazione d’emergenza che è iniziata nel paese. Il dr. Yosef Shakir ha dichiarato che le città di Al-Brega e Ras Lanuf nel golfo di Sirte si son dichiarate proprietà dell’occidente con controlli francesi che non lasciano passare alcun libico, sia ribelle o della Jamahiriyah. Forze speciali della NATO controllano le città.
Misratah e Bengasi si trovano in stato di massima allerta, garantendo posti di blocco e punti di accesso alla città. Pesanti scontri.

La tribù Warfala, la più grande tribù della Libia, ha distrutto nella città di Bani Walid il battaglione Ouhida AbdelSalem Saed, il Battaglione 28 maggio. Attualmente la città libica di Bani Walid sventola bandiere verdi ed è difesa da parte dell’esercito della Jamahiriyah. Mercenari della NATO e di Al Qaeda di Belhaji sono andati a Bani Walid per attaccare la città e i libici che vivono in essa.
In questo momento la radio e si sentono in tutta la città i discorsi del leader Muammar al-Gheddafi. “Anche se arriva un momento in cui non si sente la mia voce. Non arrendetevi Continuate a lottare.” …
Hanno iniziato a combattere a Tripoli nella zona di Sukal Juma. La zona di Gash a Tripoli è ora completamente verde.
Sirte: le persone stanno bruciando la bandiera tricolore e si difendono contro i mercenari di Misratah. … “Mio padre è morto per mano di traditori, mio ​​fratello è morto per mano dei traditori. Ora è il momento di fargliela pagare.”
Una grande manifestazione a Bengasi prosegue contro il CNT. Anche se questi gruppi di aggressori chiamati CNT usano armi e attaccano i manifestanti.
Il NLC (National Libyan Council) ha portato solo morte, distruzione, terrorismo e altri sbandati in Libia.
Nessuno vuole il CNT. Chi può sostenere gente che non ha rispetto per la vita?

- Si è dimesso il leader del governo provvisorio libico

Gil Guy Sparks


Segnalazioni da CDC:
Arrivano messaggi dalla Libia di persone allarmate che temono bombardamenti del CNT su Ben Walid.

E' un momento cruciale, Sirte e Twinga sono state rase al suolo e la stessa cosa, per ora senza Nato, si vuole fare a Ben Walid.

Ricordo che le risoluzioni ONU dal 16 settembre in poi permettono, con varie motivazioni, la presenza di militari Nato sul suolo libico.

E' previsto anche l' impegno di militari italiani e nel Dl 215 che sara' convertito in legge la prossima settimana da un voto della Camera e Senato sono previsti 10 milioni di euro solo per la presenza di militari italiani,andranno inoltre in gran parte alla Libia i 30 milioni di euro per la cooperazione con i paesi in zone di guerra (escluso l' Afghanista che ha altri fondi).

su al jazzera english ho letto che il CNT ha formato dei posti di blocco in tutte le strade che portano a Bani Walid. penso che sia un assedio
Unità dell'Esercito di Liberazione della Libia si raggruppano nel deserto .

Libia: gheddafiani riprendono Bani Walid 

I miliziani pro-Gheddafi hanno attaccato e preso il controllo di 'tutta la città'

ROMA - I miliziani fedeli a Gheddafi sono tornati all'attacco oggi e hanno riconquistato Bani Walid, loro vecchia roccaforte, facendo sventolare la bandiera verde del regime sulla città. Intanto il governo degli insorti è sempre più in difficoltà, fra contestazioni popolari, dimissioni e violenze diffuse. Ieri il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) ha dovuto rinviare di una settimana l'adozione della legge elettorale per la Costituente e oggi ha visto le dimissioni dell'ambasciatore in Italia, Hafed Gaddur.

L'attacco a Bani Walid è stato provocato oggi dall'arresto di partigiani pro-Gheddafi da parte dei miliziani della Brigata 28 maggio, fedeli al Cnt. I lealisti (appartenenti alla tribù dei Warfalla) hanno reagito con mitra e bazooka e hanno stretto d'assedio la caserma della brigata. Cinque miliziani rivoluzionari (tuwar) sono stati uccisi. I pro-Gheddafi così hanno avuto la strada spianata verso il resto della città, 170 km a sudovest di Tripoli, una delle ultime roccaforti del dittatore a cadere. I lealisti hanno preso il controllo della città e hanno issato la bandiera verde della Jamairiya. Secondo una fonte militare del Cnt, l'esercito si sta dirigendo verso la città per riprenderla, con l'appoggio dei jet.

Ma il portavoce del Consiglio locale, Mahmud el-Werfelli, denuncia che da due mesi veniva chiesto aiuto al Cnt contro la minaccia dei lealisti. Il governo, accusa el-Werfelli, "ci ha traditi, ci ha lasciati fra l'incudine e il martello". Per il Cnt, la situazione sta diventando sempre più complicata. Oggi ha annunciato che l'approvazione della legge elettorale per l'assemblea Costituente, prevista per oggi, è stata rinviata al 28 gennaio. Il disegno di legge è al centro di furiose polemiche, per la quota del 10% dei seggi destinata alle donne, il divieto di essere eletti per i libici con doppia nazionalità e la divisione dei distretti elettorali. Tanto è vero che un membro del Cnt ha annunciato oggi che le "quote rosa" saranno eliminate.

Nel paese monta il malcontento per le mancate riforme e la scarsa trasparenza dei governanti, spesso ex gheddafiani riciclati, malvisti dagli ex combattenti, che li accusano di opportunismo. In Libia girano ancora moltissime armi e gli scontri a fuoco tra fazioni sono frequenti. Fra domenica e lunedì una persona è morta a Tripoli in una sparatoria. Il 19 gennaio il vicepresidente del Cnt, Abdel Hafiz Ghoga, ex-collaboratore del rais, è stato duramente contestato all'università di Bengasi, durante una commemorazione degli insorti caduti. Sabato 21 sempre a Bengasi ex combattenti hanno attaccato con bombe artigianali la sede del Cnt e l'hanno occupata, chiedendo più risorse per i tuwar e l'esclusione dei dirigenti politici compromessi col regime. Ieri il vicepresidente Ghoga ha finito per dare le dimissioni: "Non voglio che lo scontro sulla mia persona continui e danneggi il Cnt", ha detto.

Il leader del Cnt, Mustafa Abdeljalil (pure lui ex ministro di Gheddafi), di fronte alle contestazioni ha ribadito "non ci dimetteremo, perché ciò porterebbe il paese a una guerra civile". Oggi ha dato le dimissioni anche lo storico ambasciatore libico in Italia, Hafed Gaddur, da molti anni nella Penisola, ufficialmente per motivi personali. E ad aggiungere confusione al quadro, è arrivata una smentita della Corte penale internazionale a proposito del processo a Saif al Islam Gheddafi. Il ministro della Giustizia libico aveva annunciato che l'Aja aveva dato l'ok a processarlo in Libia. "Non c'è stata alcuna decisione", ha smentito subito dopo un portavoce del Cpi. In questa situazione, suona inquietante la previsione di un funzionario libico, che si trincera dietro l'anonimato: "La Libia non sarà mai più un paese stabile".

 
Libia nel caos, lealisti a Bani Walid
La Libia ripiomba nel caos: i lealisti occupano Bani Walid
- I miliziani pro-Gheddafi che hanno attaccato ieri Bani Walid hanno preso il controllo di “tutta la città”.
24/01/2012
TRIPOLI - I miliziani pro-Gheddafi che hanno attaccato ieri Bani Walid hanno preso il controllo di “tutta la città”. Lo ha dichiarato alla France Presse una fonte sul posto, M’Barek al-Fotmani, che si trova in una base di ex-ribelli circondata dai lealisti.
Secondo al-Fotmani sono cinque i rivoluzionari anti-Gheddafi (tuwar) uccisi nell’assalto (fra questi il comandante della brigata attaccata) e 30 i feriti. Bani Walid, 170 chilometri a sud-ovest di Tripoli, era una roccaforte dei pro-Gheddafi ed è stata una delle ultime città a cadere nelle mani dei ribelli, dopo una trattativa coi capi tribali locali.
Il regime del dittatore è stato abbattuto nell’ottobre scorso, dopo 8 mesi di guerra civile combattuta dai ribelli con l’appoggio aereo della Nato.
L’attacco dei pro-Gheddafi alla città di Bani Walid è cominciato quando i miliziani della brigata 28 maggio, fedeli al Consiglio nazionale di transizione, hanno arrestato alcuni lealisti, provocando la reazione armate dei compagni di questi. Lo hanno riferito i residenti. I combattenti utilizzano armi pesanti, comprese le armi anti-carro.
Saif al-Islam, Cpi: nessuna decisione su processo
La Corte penale internazionale dell’Aia ha detto di non aver preso ancora una decisione sullo svolgimento o meno in Libia del processo a Saif al-Islam Gheddafi, come invece annunciato dal ministro della Giustizia libico.
“Non c’è stata alcuna decisione da parte dei giudici della Corte penale internazionale” sul processo a Saif al-Islam Gheddafi, ha detto il portavoce della Cpi Fadi El-Abdallah smentendo le dichiarazioni del ministro della Giustizia libico Khalifa Ashur secondo il quale la Corte aveva dato il suo ok allo svolgimento del processo in Libia. 
La voce d'Italia

LIBIA: DIMOSTRANTI IRROMPONO IN SEDE CNT A BENGASI

Dopo quattro ore di assedio una folla inferocita ha assaltato il quartier generale del Consiglio Nazionale Transitorio a Bengasi, irrompendo all'interno e mettendo a soqquadro i locali: lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti alla scena. Contro l'edificio era gia' stata lanciata una bomba a mano, peraltro senza conseguenze, ed erano poi risuonate nei pressi almeno altre tre esplosioni. Da giorni i manifestanti protestavano davanti alla sede cittadina del Cnt per reclamare la cacciata dei funzionari conniventi con il passato regime, e per chiedere conto di come i nuovi governanti stanno amministrando la Libia .
Repubblica





Bengasi 22:37

LIBIA: BENGASI,DIMOSTRANTI AGGREDISCONO PRESIDENTE JALIL

I manifestanti, che dopo quattro ore di assedio hanno fatto irruzione nel quartier generale del Consiglio Nazionale Transitorio a Bengasi, hanno cercato di aggredire lo stesso presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, quando questi ha tentato di lasciare l'edificio insieme ad altri dirigenti del governo libico ad interim: lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti alla scena, secondo cui una brigata di ex insorti ha creato un 'corridoio' sicuro per far uscire Abdel Jalil e i suoi colleghi ma, quando il leader del Consiglio e' stato riconosciuto, alcuni dimostranti gli hanno lanciato contro bottiglie d'acqua in platica, impedendogli di rivolgersi loro per calmarli .
Repubblica

Riguardo alle parole dei giornali mainstream per cui i dimostranti sono stati "cattivi" ed hanno aggredito il "legittimo" presidente (della Nato) Jalil oltre a vergognarsi per aver spudoratamente mentito per giustificare l'aggressione militare alla Libia dovrebbero vedere questo filmato sulla bontà dei loro ribelli (senza dimenticare la pulizia etnica operata da codesti "umanitari" che ha raggiunto il suo culmine a Tawerga) e bombardamenti:


I politici e i giornalisti italiani dovrebbero vedere queste immagini...
Ringrazio i sei ragazzi italiani che invece di andare in vacanza (effettivamente che senso ha andare in vacanza mentre succedono certe cose?), sono andati a vedere cosa combina la NATO in Libia.
Hanno fatto video e foto ed hanno caricato il tutto su youtube. Grazie a loro noi non dobbiamo prendere un aereo e rischiare la vita fra le bombe, dobbiamo solo premere "play" (ma sono sicuro che per alcuni sia comunque chiedere troppo).

Ecco in che modo noi occidentali aiutiamo le popolazioni dei paesi arabi, ecco come noi democratici portiamo la libertà nei paesi dittatoriali, ecco la guerra di pace, ecco le bombe intelligenti, ecco tutte le cazzate che gli squallidi giornalisti italiani continuano a ripetere ai lobotomizzati che guardano i telegiornali, ecco quello che si nasconde dietro le faccie da culo di Berlusconi, Obama, Sarkozy che sorridendo dichiarano che l'intervento in Libia era inevitabile, per fare giustizia, per portare valori, per creare un paese civile.

...certo, per fare giustizia alle multinazionali occidentali del petrolio e alle banche dei Rothschild! ...Sulle spalle di poveri civili, di bambini innocenti, di gente a cui nessuno darà un'altra vita o un'altra gamba, o un altro figlio...

Se avete il coraggio, guardate questo filmato, guardatele in faccia quelle persone che anche noi, col nostro menefreghismo, con la nostra stupidità, con la nostra superficialità, uccidiamo ogni giorno.

Libya sotto le bombe, racconto di testimoni italiani Bombardamenti NATO

Alternativa Italia


Una guerra tanto cara agli antirazzisti che si sono spesi molto per la liberazione da Ghedafi, dopo aver scritto libri contro il colonialismo cominciato con Giolitti ma evidentemente quello imperialista Nato lo gradiscono di gran lunga.

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