venerdì 12 agosto 2011

Oltre che in tanti altri versanti pare che anche in materia di etica e diritto internazionale tra i politici italiani ci sia chi ha toccato il fondo. secondo alternativenews, 150 parlamentari italiani, deputati e senatori, hanno sottoscritto la petizione lanciata dall’associazione parlamentare di amicizia italia-israele contro il riconoscimento dello stato di palestina il prossimo settembre alle nazioni unite. la petizione sostiene che lo stato palestinese sarebbe un ‘pericolo per la pace’.
il documento mette d’accordo personaggi di tutti gli schieramenti: dal pdl alla lega, dal partito democratico ai radicali. nella lettera, promossa dal direttivo dell’associazione (i deputati enrico pianetta – pdl, fiamma nirenstein – pdl, gianni verdetti – api e la senatrice rossana boldi – lega nord) i politici italiani chiedono a onu e paesi europei di non procedere alla dichiarazione unilaterale dell’indipendenza dello stato palestinese.
secondo l’associazione, una dichiarazione unilaterale metterebbe a rischio l’impegno internazionale per la pace e in particolare le risoluzioni 242, 338 e 1850 del consiglio di sicurezza dell’onu e cancellerebbe con un colpo di spugna gli attuali accordi di pace tra israele e palestina.
appare poco chiaro come un riconoscimento d’indipendenza possa mettere a repentaglio risoluzioni onu mai applicate e costantemente violate dal regime sionista: il ritiro militare dalla cisgiordania e da gaza non si è mai verificato, la colonizzazione prosegue selvaggia, la costruzione del muro va avanti nonostante le stesse nazioni unite e la corte suprema israeliana abbiano dichiarato la barriera illegale sia secondo il diritto internazionale che secondo la legge interna di tel aviv, gaza vive bombardamenti quotidiani.
il ministero della guerra israeliano ha annunciato di essersi preparato a operazioni militari contro la siria qualora lo stato della palestina venisse riconosciuto a settembre in seno all’onu. lo ha riferito haaretz che spiega che le autorità sioniste prevedono che ci potrebbero essere “tensioni” con la siria nel caso del riconoscimento dello stato palestinese all’onu. intanto l’alto comandante israeliano il generale benny gantz ha ordinato alle forze israeliane di essere pronte ad ogni evenienza in cisgiordania. telaviv ha annunciato che dispiegherà forze in cisgiordania, ai confini con gaza, con la siria e con il libano nei prossimi giorni. la palestina ha bisogno del sì di 128 nazioni dell’assemblea generale più una conferma del consiglio di sicurezza per divenire uno stato membro delle nazioni unite.
Irib

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