martedì 15 febbraio 2011

Volentieri pubblico questa lettera aperta (già sottoscritta) alla Marina Bortolani, presidente dell'omonima Onlus che detiene la proprietà del microscopio Esem. 

La Dott.ssa Antonietta Gatti, il Dott. Stefano Montanari della Nanodiagnostics, prestigioso istituto all'avanguardia per la ricerca sulle nanopatologie, conducono ricerca in un campo che purtroppo disturba molti affari. Non è una novità che nel nostro paese la tutela della salute pubblica non conti assolutamente nulla, tantomeno se ostacola l'impresa, pertanto hanno usato il più classico dei mezzi per far togliere il disturbo ai due eminenti scienziati: la diffamazione.

Ironia della sorte, fonte di tali calunnie, una sedicente giornalista (che non risulta iscritta all'albo) Valeria Rossi, finirà per diventare la nuova Giovanna D'Arco de' noantri per un post con il quale esterna un profondo proposito di uccidere Berlusconi che le è costato il sequestro del blog. Manco a farlo apposta, questo gesto ha suscitato un'ondata di solidarietà per la "bruta" censura, solidarietà incondizionata di altri giornalisti che, appunto non verificando nemmeno la non appartenenza all'albo della stessa Rossi Valeria, viene consacrata come stimabile inchiestista.
Tutta questa confusionaria premessa per introdurre la vicenda del sequestro del blog della Valeria Rossi ed i due articoli di Marco Cedolin che illustrano le capacità di questa sedicente inchiestista:

La Rossi imbavagliata in cui il Dott. Stefano Montanari comunica la notizia e ripercorre "i lieti" trascorsi con la sedicente "inchiestista"

Il microscopio della discordia

Libera ricerca? Abbiamo scherzato...con link alla conferenza stampa dove Montanari e Gatti sbugiardano le calunnie


Nei commenti ai sopra citati articoli di Marco Cedolin si potranno apprezzare le risposte date dalla stessa, anche sotto altri alias...

Mi preme però dare importanza alla lettera aperta che riporto per intero e si può trovare su "il Democratico":

"Gentile Marina Bortolani,
le scrivo in quanto lei rappresenta la Bortolani Onlus, intestataria di un microscopio che fu donato attraverso raccolta fondi popolare a Stefano Montanari e alla sua ricerca sulle nanopatologie e che ora è stato sottratto a questo scopo.

Approfittando della Sua recente dichiarazione di amore per la verità:
“Solidarietà a una delle migliori giornaliste d’inchiesta in Italia, nonchè a una delle persone più oneste conosciute negli ultimi anni. Un abbraccione a Valeria, sempre impegnata a scoprire le verità, a metterci l’anima per fare un’informazione libera e quindi spesso insidiosa per chi non la condivide.” Marina Bortolani
Vorrei sapere se, conseguentemente, Lei sia finalmente disposta a rendere chiaro a tutti:
1) il perché della sottrazione del microscopio esem agli scienziati Montanari e Gatti e dunque alla ricerca sulle nanopatologie (che, come Lei sa benissimo, in quanto intestataria formale dello strumento acquestato grazie a donazioni popolari ad hoc, è la prima al mondo, primato italiano);
2) i movimenti delle donazioni popolari che resero possibile l’acquisto di quel microscopio, (tra l’altro, con la precisa causale “per la ricerca sulle nanopatologie di Montanari e Gatti”: non era previsto che lo strumento fosse traslato altrove, per altri scopi);
3) il perché dell’impossibilità di iscriversi alla onlus;
4) il perché lei continui ad asserire che il microscopio sia funzionante quando non risulta così;
5) perché giustifichi il mancato rispetto della clausola da lei stessa redatta secondo cui Gatti e Montanari potrebbero usare il microscopio almeno una volta a settimana.
In attesa di un cortese riscontro,
distinti saluti"

Seguono poi firme di numerosi cittadini che contribuirono all'acquisto del microscopio e non solo, cittadini che hanno a cuore che la ricerca sulle nanopatologie non sia messa a tacere.
Per sottoscrivere mandare mail a Simona sbadituf@gmail.com riportando il proprio nome e cognome, seguiti dalla città in cui si risiede.
Peccato constatare come una blogger, tal Valeria Rossi finisca all'onor delle cronache perché censurata nel suo "lodevole" intento di far fuori una persona fisicamente mentre non suscita il ben che minimo clamore da parte del "popolo dell'indignati" per LA CASTRAZIONE DELLA RICERCA SULLE NANOPATOLOGIE.

Vorrei ricordare che si deve alla ricerca dei due eminenti scienziati la scoperta della sindrome di Quirra, si deve a loro la scoperta della connessione tra uranio impoverito ed i soldati ammalati nei teatri di guerra, si devono anche a loro prove inconfutabili della dannosità di impianti come inceneritori, centrali a carbone, a biomasse e tante altre tossicità che, come scritto sopra, disturbano la corsa al profitto.
Capisco che ogni mezzo per tacitarli venga considerato "lecito".

Barbara

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