sabato 29 gennaio 2011

Alcune valutazioni sui novelli prestigiatori politici.
Giochi, trucchi e parole magiche per raccogliere voti e consensi utili per diventare il fiore all’occhiello della casta o per diventare la carta scelta nel mazzo (truccato). 


Vedi anche il Punto di Monia Benini sulle manovre dei partiti dietro le quinte  che si presentano sotto mentite spoglie

In questi ultimi mesi, di fronte al crescente allontanamento dei cittadini dalla casta politica, si sono ulteriormente moltiplicati i tentativi di aggregazione di forze per la creazione di nuovi soggetti politici nazionali. In PBC abbiamo valutato con estrema attenzione tutto ciò di cui siamo venuti a conoscenza: dichiarazioni, appelli, manifesti, promotori, progetti politici, programmi (laddove esistono).

Abbiamo sottoscritto e condiviso il documento e il percorso di Uniti & Diversi, che ha proposto un'analisi politica realmente rivoluzionaria dal punto di vista politico, sociale, economico, culturale, e che ha posto con chiarezza l'estraneità alla partitocrazia, questione per noi – da sempre – assolutamente fondamentale.

Per il resto abbiamo assistito a vari tentativi. Vecchi gruppi dirigenti Verdi (con all'interno sostenitori di inceneritori e turbogas) si stanno riproponendo, miscelati con qualche protagonista nuovo, all'interno di rassemblement importati dall'estero, copiandone il programma e sperando di ottenere gli stessi risultati dei cugini d'oltralpe. E' il caso della costituente ecologista che, come ci ha ben spiegato il segretario regionale dei Verdi a Napoli, ha l'obiettivo di fare alleanze o coalizioni con partiti o schieramenti partitici per poter avere la garanzia di essere eletti.

Ottime proposte su argomenti fondamentali per la nostra Repubblica vengono buttate in pasto ad una Base ancora partitocratica e legata alle “pietre” miliari dei valori ambigui di una politica incoerente e propagandistica, con l'obiettivo di proporsi ai partiti del centro sinistra (o con la speranza di rendere la propria persona appetibile ai partiti), o peggio ancora con lo scopo di proporre un candidato per qualche primaria del PD.

Appelli generici, basati sulla “convivenza” di tante anime e soggetti, con la peculiarità di avere tra i promotori persone che danno del pazzo a chi non vota Vendola, blogger che incitano ad una coalizione del centro sinistra tutto (dal PD a Grillo), da personaggi di spicco che si candidano alle primarie del PD per poi ritirarsi perchè...ci sono troppi candidati.

Individui, che magistralmente, cercano di differenziarsi da “indipendenti” all'interno di un partito per ricreare un grande centro-sinistra...

Una volta per tutte, ma perchè mai dovremmo imbarcarci in simili soggetti? Solo chi non conosce o non condivide il progetto di PBC può pensare una cosa di questo tipo. Non ci saranno “strumenti” o “contenitori” che possano forzare quello che è il motivo per il quale siamo nati, presentandoci alle elezioni politiche nel 2008. Abbiamo visto che centro, destra e sinistra sono di fatto propugnatori di un modello che punta allo sviluppo e al consumo infinito. Abbiamo ritenuto i partiti, che nei vari decenni si sono avvicendati al governo di questo paese, i responsabili dell'attuale situazione italiana (o per meglio dire gli “esecutori”, visto che i “mandanti “ lavorano a porte chiuse in strutture internazionali, che sfuggono al controllo e alla partecipazione dei cittadini) .

Fatte queste precisazioni, non vorremmo però alimentare le voci che ci danno per chiusi o settari. Anzi, vorremmo proprio chiarire la nostra posizione, al di là di ogni possibile detrattore. In merito al conclave di Bologna del 29 e 30 gennaio, al di là del fatto che non siamo soliti partecipare a incontri in sale che... “ possono essere chiuse a chiave” (come è nel significato del termine), ci sono importanti ragioni che ci portano a non presenziare a questo incontro, pur consapevoli che magari vi parteciperanno persone in assoluta buona fede, stanche della melma politica quotidiana, sconfortate, deluse o confuse. A queste persone in buona fede suggeriamo di verficare direttamente quello che noi andiamo dicendo. Chiedano ed esigano risposte chiare e precise ai promotori del conclave rispetto a queste domande:
- il nuovo soggetto politico che intendono creare porterà linfa ai partiti di
  quella casta che dicono di combattere?
- Al nuovo costituendo soggetto politico potranno partecipare tesserati o dirigenti dei partiti?
- Quali differenze ci sono per loro fra centro, destra e sinistra?
- Qual è il loro giudizio sugli intrecci fra partiti, massoneria, comitati d’affari, clientele, malaffare?
- Qual è la loro critica di fondo all’attuale sistema partitico, economico e sociale nazionale,
  europeo, internazionale?
- Cosa ne pensano della crescita della produzione e del consumo di merci?
- Quali critiche muovono alla finanza mondiale?
- Quanto è importante per loro una reale sovranità nazionale?
- Che posizioni ha il nuovo soggetto politico sui diritti dei Palestinesi e dell’assedio su Gaza, sulle basi
  militari americane che occupano il nostro paese, sulle guerre che affliggono il pianeta?

Quando avranno le risposte, precise e senza ambiguità, potranno dirci se abbiamo sbagliato tutto o se invece ci abbiamo visto giusto, evitando inutili perdite di tempo, sterili assise, e soprattutto scongiurando il rischio che progetti come quello di Per il Bene Comune, o come quello che ha portato al documento Uniti e Diversi possano in qualche modo finire nel pantano della partitocrazia e della incoerenza programmatica che appartiene a questa e a chi direttamente o indirettamente la alimenta.

Monia Benini


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