venerdì 21 gennaio 2011


CIBUS IN PRIMIS. Non facciamoci suicidare da Pesticidi e Diossine
“Chiudere gli allevamenti industriali e finirla con Pesticidi ed OGM. Dobbiamo tornare all’agricoltura naturale!” [2]

 [3]Appello del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo dell’Ist. Agrario di Todi, ai Sindaci, al Governo e alle Regioni per un divieto immediato dei Pesticidi e per la riconversione Agroeco-Biologica dell’Agricoltura, utilizzando le enormi risorse messe a disposizione dai Pagamenti Agroambientali Europei nei PSR Regionali.
La Dr.ssa Gentilini presidente ISDE (Ass. Medici per l’Ambiente) ci ricorda: “in Italia i tumori aumentano del 3,2% all’anno nei primi dodici mesi di vita, la morte è trasmessa ai neonati dal corpo delle loro madri. L’avvelenamento dell’aria e dell’acqua è stato tollerato come se morire di tumore fosse la cosa più naturale del mondo, ma ora la musica deve cambiare”.
Mentre impazza sulle tavole la dioxina cancerogena e molte donne, oggi, “partoriscono la morte”, diserbanti, disseccanti totali arancione, pesticidi, contenenti spesso diossine, si usano in Italia in quantità vergognose (oltre il 30% di tutto il consumo Europeo!), inquinando le falde (118 pesticidi presenti nelle acque potabili – fonte ISPRA Arpa – Agrisole), venduti da una rete fittissima di commercianti senza scrupoli, in assenza di assistenza tecnica indipendente, finita nel lavoro burocratico dei sindacati agricoli.
OGM (Mais, Soia, Colza), Riso “Clearfields” (coltivato anche in Italia), con alti residui chimici in quanto resistenti ai diserbanti, che gli animali mangiano e bevono, concentrandoli nelle carni, sono un attentato continuo alla Salute Umana e alla Natura.
Il cancro aumenta in maniera impressionante e la spesa per la malattia oggi supera l’80% dei bilanci regionali …e la chiamano sanità.
I Sindaci, supremi tutori della salute dei cittadini, dovrebbero vietare l’impiego di pesticidi chimici di sintesi nel territorio, dichiarandolo “Biologico”, dal momento che  il bio-accumulo è arrivato a livelli pericolosissimi per la salute pubblica. E non ci sono problemi, con le moderne tecniche Agroecologiche a coltivare in maniera Biologica, anche se si produce un pò di meno, perchè non si possono “gonfiare i prodotti con acqua e chimica”. I vigneti, ad esempio, producono meglio in biologico che con la chimica, ma pochi ancora lo sanno. Il tutto è sostenuto dai Pagamenti Agroambientali europei.
AGRICOLTURA BIOLOGICA: QUESTIONE DI INTERESSE STRATEGICO NAZIONALE
Dobbiamo liberare l’agricoltura dall’Industria chimica dei Pesticidi, inutili e tossici e dalla trasformazione agro-alimentare industriale truccata per i supermarkets. E, soprattutto, dal Commercio speculativo, che lascia agli agricoltori meno del 20% del prezzo pagato dal consumatore.
In sostanza: andiamo a far la spesa in campagna ed insegnamo ai nostri figli gli odori e i sapori veri della Natura.
Tutto ciò è previsto da almeno 15 anni, con l’avvio dei Programmi Agroambientali Europei, all’interno dei cosiddetti Piani di Sviluppo Rurale.
Dal 2007 al 2013 abbiamo oltre 20 miliardi di € per l’Italia, con obbligo e priorità (fino al 60-70%) per i Pagamenti Agroambientali, atti a compensare tutti i mancati redditi, i maggiori costi più il 20% per la transazione all’Agricoltura Biologica, in caso di impegno quinquennale da parte degli agricoltori ed allevatori. Anche se si utilizzano ancora altre enormi risorse economiche per allevamenti industriali in base al numero di capi allevati: una vera follia ! O, se preferite, un vero e proprio “suicidio di massa, frutto di uno sterminio di massa”.
Le risorse disponibili possono riportare tutta l’Italia alla Coltivazione Biologica (oggi solo 8% della superficie agricola nazionale), ma le Regioni (Umbria in Primis) regalano questi soldi a chi compra pesticidi a volontà, chiamandola “Agricoltura Integrata” secondo Disciplinari anacronistici e non scientifici, che permettono un numero di interventi chimici molto superiore a quanto normalmente praticato oggi dagli agricoltori, senza obblighi di “sostituzione” degli stessi pesticidi con tecniche biologiche e naturali oggi ampiamente disponibili sul mercato.
Come mandare in “fumo” le risorse agroambientali, regalando i soldi al Tabacco.
Ad esempio, la Regione Umbria ha inserito nell’Agroambiente un pagamento per presunte riduzioni di impiego di diserbanti sul Tabacco, da 3/4 presunti, a “solo” 2 interventi (quando in realtà oggi i tabacchicoltori impiegano mediamente un solo diserbo sulla coltivazione) e per altrettanto presunte riduzioni di impiego di fungicidi chimici (non controllabili, dal momento che si  possono acquistare Pesticidi senza fatturazione). In tal modo la Tabacchicoltura chimica ottiene un contributo (circa 1.000 €/ha) doppio all’agricoltura Biologica…. una contraddizione palese. E non si spiega come possa essere stata approvata dalla Commissione europea, che troppo spesso “copre” il lavoro non corretto delle regioni.
Se vogliamo salvare ila Tabacco in Umbria, dobbiamo coltivarlo in Biologico, con moderne tecniche (insetti utili ed antiparassitari naturali) già applicate su oltre 1000 ha, da agricoltori interessati a proteggere il reddito e la salute, ottenendo anche 4.000 €/ha di Pagamento Agroambientale UE.
Ma dobbiamo in primis aumentare i Pagamenti Agroambientali all”orto-frutta e cereali Biologici e per la Bio-Zootecnia (l’UE offre 500 € per Unità Bovina Adulta). Non sono sufficienti le risorse proposte dalla Regione Umbria, che deve evitare sperperi per presunte riduzioni di pesticidi chimici (falsa Agricoltura Integrata), censurate come non controllabili dalla Corte dei Conti Europea (Nota 3/2005). Escamotage per sostenere gli agricoltori che acquistano Pesticidi, cui non conviene passare al Biologico per pochi € in più ad ha.
Per tali motivi gli agricoltori biologici in Umbria, Toscana, Marche e Campania, sono ricorsi ai Tribunali amministrativi, dopo un esposto alla Corte dei Conti dell’Umbria nel 2001.
Tanto che il governo pensa a un Piano Nazionale Agroambientale per lo Sviluppo Rurale, scavalcando le Regioni stesse. E ne avrebbe anche diritto, trattandosi di Ambiente e Salute (Art. 9 e 32 della Costituzione), diritti inviolabili tutelati dallo Stato.
I nostri bambini e le nostre cellule riproduttive sono più sensibili ai danni da Pesticidi, diserbanti e disseccanti “arancione”, che distruggono anche il paesaggio italiano, con dissesti idrogeologici per mancanza di copertura vegetale e distruzione dell’Humus dei terreni. Come non bastasse si irrorano strade e palazzi con Pesticidi verso Zanzare, Mosche eee., quando esistono forme di controllo ben più efficienti, di tipo Naturale e Biologico, ampiamente diffuse, nell’indifferenza dei Sindaci e di molte USSL.
Attraverso il progetto denominato ad arte “Polline sicuro”, guidato dalle Multinazionali del disseccante arancio Glifosate, si sono irrorate tutte le strade del Bel Paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini che passeggiano o viaggiano in macchina. Addirittura in novembre (Flaminia, E7), quando l’erba nemmeno cresce e i Batteri dormono per il freddo… per cui i residui chimici finiscono direttamente nelle acque. Essi sono rilevati nelle acque analizzate, alla faccia della presunta biodegradabilità ed innocuità. Un’autorevole ricerca svedese correla il Glifosate al Linfoma non Hodgkin ed altri studi a danni placentari anche a dosi infinitesime (cento volte inferiori ai limiti di legge dei residui negli alimenti).
Roba da inchiesta per le Procure della Repubblica. In Francia sono partite multe salate (oltre 1 miliardo di € per pubblicità menzognera alla Monsanto, che per anni ha indottrinato gli agricoltori e i cittadini sulla biodegradabilità e innocuità del prodotto, che molti usano addirittura nei giardini di casa !!!) ed in Argentina il prodotto è stato vietato dai tribunali…
in Italia …aspettiamo solo di morire?
A proposito, il Glifosate è inserito anche nei disciplinari di Agricoltura Integrata dei Pagamenti Agroambientali…
Il Biologico Conviene a Tutti
Per quanto detto, il Biologico dovrebbe convenire a tutti gli agricoltori “per legge”. E’ necessario trasformare i Consorzi agrochimici in Consorzi agroecologici. I sindacati Agricoli che concertano le politiche regionali, oggi spesso in conflitto di interessi, essendo coinvolti nelle gestioni dei Consorzi Agrari che vendono prodotti chimici, potrebbero revisionare le loro politiche verso una “convergenza di interessi”, vendendo prodotti per l’agricoltura biologica, sostenuti dai Pagamenti Agroambientali Europei. Ci guadagnerebbero molto di più… e gli agricoltori sarebbero ben felici di eliminare la chimica mortale. Anche le industrie chimiche del settore, alle ultime giornate fitopatologiche nazionali a Bologna, hanno chiesto norme più chiare in Italia, sulle questioni agroambientali (Agricoltura Integrata), al fine di poter investire nella diffusione delle tecniche sostitutive dei Pesticidi chimici di sintesi. Insomma, le stesse industrie europee auspicano il divieto dei Pesticidi… cosa aspettiamo?
A fare ammazzare dall’inquinamento noi stessi e i nostri figli io non ci sto più. Si può fare qualcosa e da subito.
MODIFICARE I PIANI DI SVILUPPO RURARE DELLE REGIONI E PAGARE SOLO GLI AGRICOLTORI BIOLOGICI
VIETARE I PESTICIDI AGRICOLI, IN QUANTO INUTILI E TOSSICI in base al Principio Europeo di Precauzione, al Regolamento UE Reach e ai Diritti Costituzionalmente tutelati ed inviolabili alla Salute e all’Ambiente salubre.
ORGANIZZARE I MERCATI DIRETTI DEGLI AGRICOLTORI
E QUALCUNO DICE CHE PER CURARE IL CANCRO BASTA PRENDER L’ASPIRINA….
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Docente di Fitopatologia ed Entomologia, Agroecologia e Agricoltura Biologica – Ist Agrario di Todi (PG)

2 commenti:

  1. "Il cancro aumenta in maniera impressionante e la spesa per la malattia oggi supera l’80% dei bilanci regionali"

    Credo che lo scopo sias proprio questo.
    Chi ha interesse ad avere popoli sani?
    Cosa ci guadagnano le multinazionali?

    Sai Barbara,
    mi è rimasta impressa una vecchia gag di Ficarra e Picone dove un tizio di lavoro faceva da tramite tra le case farmaceutiche e i pazienti senza essere dottore...anzi lui prescriveva i medicinali che i dottori dovevano somministrare, eppoi si lamentava perchè era un lavoro a rischio (non perchè poteva andare in galera), e alla fine diceva:
    "Tu considera che se il malato muore: perdi il cliente!
    Se il malato guarisce: perdi il cliente!
    Il trucco sta nel tenerli stabili: sempre in agonia"

    ;)

    RispondiElimina
  2. vero Alba, tristissimo ma è proprio così, ma cavolo sta alla gente non rincoglionirsi ed "armarsi" di informazione per poi ribellarsi sul campo contro scelte assassine, perché tutto ciò che è nocivo e letale che consapevolmente viene portato avanti ed autorizzato è omicidio.

    Un bacione Alba!

    RispondiElimina