lunedì 16 agosto 2010


 I colossi dell’energia, che siano indiani, tedeschi, spagnoli, statunitensi hanno tutti un minimo comune denominatore “accaparrarsi la terra e le sue pianure e investire sul valore del loro potenziale energetico”.


La terra nel mondo globale è stata già lottizzata, l’America centrale, parte dell’Africa, l’ estremo Oriente sono state aggiudicate ai cinesi e agli indiani , mentre il Sud Africa e l’africa sahariana sono terra di conquista della Libia . E le nostre pianure? anche loro rappresentano elemento attrattivo per le multinazionali dell’ambiente soprattutto il meridione, soprattutto la Puglia

La Puglia, con le sue pianure e il suo sole, ma soprattutto con una normativa a maglie larghe si pone all’avanguardia nello sviluppo delle energie rinnovabili e in particolare del fotovoltaico, più che dell’eolico. Un settore questo in espansione che non presenta particolari rischi di mercato , infatti per i prossimi 20 anni tutta l’energia prodotta dagli impianti in costruzione sarà venduta.
Questa prospettiva di guadagno ha fatto si che una tecnologia pulita, che andava favorita da un rigoroso assetto giuridico e scientifico , si sia trasformata in una corsa alla proliferazione di enormi parchi solari ,mega impianti produttori di energia come quello promosso da Enel Green Power, la società di Enel per le energie rinnovabili, che vuole impiantare in Puglia il più grande impianto fotovoltaico d’Italia se non d’Europa di 71,64 megawatt (attualmente il più grande in esercizio in Italia è da 28 mw, a Montalto).

L’impatto ambientale,annuncia la società ,sarà ovviamente visivo , ma si dichiara anche nell’avviso che comunque saranno assorbiti alcuni terreni agricoli e ne risentirà il parco naturale Saline di Punta della Contessa; ma questo sarebbe il minimo se non ci fosse il reale pericolo dell’ennesima beffa consumata sulla salute dei cittadini , quella cioè di un mega parco che produce energia pulita che a sua volta alimenta la centrale a carbone di Cerano ; d’altronde il protocollo di Kyoto prevede che si continuino a tenere in vita le centrali a carbone , basta essere corredati di certificati verdi.

Anche la legge regionale, con la delega ai Comuni in merito alla pianificazione degli impianti, non aiuta a frenare l’assedio di imprenditori piccoli e grandi allettati proprio dal Distretto per le Energie Rinnovabili , una rete di aziente dietro le quali si nascondono grandi multinazionali .

Un esempio per tutti è la Kaitech-KR Energy e le sue diramazioni, che portano lontano sino agli USA. Questa società attraversa la Puglia controllando la Murge Green Power S.r.l. (Impianti di Cassano) Molfetta (BA) 100,00 Molfetta Energia S.r.l. Molfetta (BA) 51,00 - Puglia Sole S.r.l. Milano 100,00 - Fotovoltaico Puglia S.r.l. Milano 100,00 - Salento Sole S.r.l. Milano 100,00 .
La KAITECH spa e le sue società controllate sono finanziate daINTERBANCA spa, a sua volta controllata al 100 % da GE Capital, controllata al 100 % da Goldman Sachs, quest’ultima in merito alla progetto di quotazione in borsa della Enel Green Power (quella del mega parco di Cerano) , è un componente del consorzio di collocamento, insieme a Mediobanca, Intesa sanpaolo, Credit Suisse.


Ma cosa può spingere questi grandi poteri economici ad interessarsi tanto del fotovoltaico in Puglia? soprattutto in considerazione del limitato valore economico dell’ energia prodotta dalla rinnovabili, la quale non può nemmeno essere venduta in quanto più lontano va e più si disperde.

La risposta è nel conto energie e nei certificati verdi, con il primo le aziende godono degli incentivi governativi che pagano tre volte il costo di 1 kw , mentre i certificati attestanti la non immissione di gas serra vengono venduti alle aziende di produzioni inquinanti come l’Ilva , come Cerano

E quali saranno per i semplici cittadini in questo immenso giro d’affari gli eventuali vantaggi? al massimo qualche migliaio di euro sarà sarà destinato ai contadini che , se non vendono il proprio terreno, potranno godere di un vitalizio ventennale, salvo poi sobbarcarsi le spese di smaltimento degli impianti ; gli altri poi continueranno a pagare bollette, tra l’altro sempre più care, senza contare i danni alla salute e al territorio e alla perdita irreversibile di bellezze storiche e paesagistiche

adele dentice
Per il Bene Comune P uglia

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