venerdì 6 agosto 2010

Oggi sul corriere abbiamo letto un interessante articolo di spalla in terza pagina sull'uso dei ritornelli delle canzoni pop italiane in politica.

Vasco, Jovanotti e molti altri, usati dai leader politici in propaganda elettorale o come sfotto'.

In effetti, dopo due pagine estesamente dedicate alla rissa a Montecitorio, c'era bisogno di sdrammatizzare e portare l'attenzione dai gestacci, dalle parolacce (ripetute e citate con i puntini a sottolineare, anzichè cancellare, le parole peggiori), dalla precisa descrizione dello strattonamento con cronaca degna delle pagine del pugilato, ad una bella rima baciata in salsa nazional-popolare.

Forse sarebbe stato più utile approfondire la causa reale della rissa, cosa pero' che lasciamo agli affezionati lettori.

Giusto una considerazione sulle risse che si verificano puntualmente nel parlamento italiano, specialmente alle rotture delle coalizioni di governo (che strano). E' comunque interessante rilevare che proprio nel luogo dove si dovrebbe esprimere nel modo più alto e nobile la democrazia rappresentativa e la libertà, per non parlare del confronto costruttivo, ci si pesta come in una bettola del porto.

Già.
La provocazione israeliana in Libano

Sul fronte mediorientale, il corrierone ha dedicato una pagina agli scontri di confine.
Tutto quello che è uscito sulla stampa allineata è stato il titolo: "Beirut ammette di aver sparato per prima", oppure anche "Beirut ammette: gli israeliani erano entro i loro confini".
Anche se... questa è solo una parte dele dichiarazioni di Beirut.

Il Mattino infatti riporta le dichiarazioni con maggiore ampiezza.

BEIRUT (4 agosto) - Una riunione tripartita d'urgenza fra rappresentanti dell'esercito israeliano, di quello libanese e dell'Unifil a Capo Naqura, al confine fra Israele e Libano, si terrà questa sera per discutere degli scontri di ieri sulla Linea blu fra militari di Beirut e soldati di Tel Aviv, nei quali un ufficiale israeliano, due soldati e un civile libanesi sono stati uccisi.

Intanto il governo libanese ha riconosciuto che gli israeliani non hanno violato la Linea blu per sradicare l'albero all'origine della sparatoria.
Il portavoce dell'esercito libanese ha confermato che i suoi militari hanno sparato per primi contro le Forze di difesa israeliane lungo il confine tra i due Paesi, all'altezza di Adaisse, dove ieri sono morti due soldati e un civile libanese e un alto ufficiale israeliano.
Fin qui, gli israeliani erano all'interno della Blue Line (cartografia nell'immagine in alto) e i libanesi hanno sparato per primi.
In un comunicato pubblicato oggi dal quotidiano al-Nahar, il portavoce dei militari di Beirut ha detto che «l'esercito libanese ha aperto per primo il fuoco contro i soldati israeliani che sono entrati nel territorio libanese. Questo rappresenta un atto di difesa della nostra sovranità territoriale ed è un diritto assoluto».

Il governo libanese ha confermato che non c'è stata violazione israeliana nell'azione di ieri. In una conferenza stampa il ministro dell'informazione Tareq Mitri ha detto che l'azione israeliana interrotta ieri e completata stamani per lo sradicamento di un albero «è avvenuta a sud della Linea blu».

Anche se....



Il ministro Mitri ha comunque ricordato che «in alcuni tratti le parti non concordano sul tracciato della Linea Blu» e che «ogni volta che succede qualcosa o che una delle due parti vuole operare a ridosso della linea è richiesto l'intervento dell'Unifil», la forza Onu schierata nel sud del Libano.

«Quel che è successo ieri è stata una provocazione israeliana», ha affermato il portavoce del governo libanese.

«Perchè quando i soldati israeliani hanno iniziato a lavorare oltre il reticolato, i nostri militari hanno subito chiesto all'Unifil di rimandare l'operazione».

«L'Unifil a quel punto - ha aggiunto Mitri - si è rivolta agli israeliani chiedendo di interrompere l'azione ma loro hanno proseguito, scatenando la reazione dei nostri soldati».

Il Libano risponderà ad ogni nuova aggressione israeliana: è quanto ha detto oggi un portavoce dell'esercito all'Afp dopo informazioni sulla presenza di truppe israeliana alla frontiera all'indomani dei sanguinosi scontri di ieri tra soldati israeliani e libanesi.

«La risposta sarà la stessa nei confronti di qualsiasi aggressione alla frontiera con il Libano», ha aggiunto un portavoce precisando «ogni aggressione sarà gravida di conseguenze».

Un forte spiegamento di truppe israeliane al confine ha accompagnato questa mattina i lavori di sradicamento di un albero che a giudizio di Israele ostruiva la visuale alla frontiera e che ieri è stato all'origine degli scontri.

Termina qui l'articolo del Mattino.


Razzi sparati dal Sinai


Sempre il corriere riporta infine che Il Cairo ammette che i sette missili "Grad" che lunedì hanno colpito il porto di Eilat senza causare danni e quello giordano di Aqaba facendo una vittima, sono stati sparati dal Sinai.

Gerusalemme risponde che "questa è la prova che gruppi armati di Hamas operano indisturbati in quella regione".

Interessante che Hamas ed i nemici di Israele si muovano indisturbati nei territori che fanno gola ad Israele, in particolare in quella Grande Israele che è da sempre il sogno degli ambienti estremisti religiosi tanto vicini alla destra israeliana.

E dove si trovano loro, sparano missili.

Su Israele, in questo caso senza fare vittima.

Sulla Giordania (e che c'entra la Giordania con gli interessi di Hamas?) facendo, lì si, vittime.

Dirottatori israeliani muniti di taglierino.

Sradichiamoli, per Eretz Israel, dalle sorgenti del Litani al Sinai tutto.

Saluti felici

Felice Capretta
Informazione Scorretta

ps: ci sarebbe anche l'attentato fallito ad ahmadinejad, "un petardo, manifestazione di gioia di un sostenitore", secondo la comica versione della agenzia ufficiale iraniana. Petardi con colonna di fumo. Stiamo raccogliendo informazioni e valuteremo se ruminare qualcosa a riguardo nei prossimi giorni.

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