giovedì 8 luglio 2010

Due ottimi articoli uno riferito all'Emilia Romagna scritto da cittadini tosti di Ravenna Viva, l'altro di Italo Romano che mette ben in luce i danni purtroppo accertati dell'avvelenamento dei fanghi industriali.
Siamo fieri del Partito Unico degli Affari che non fa differenza tra Nord e Sud.
Barbara

L’insostenibile leggerezza … di un Vice-Sindaco

martedì 29 giugno 2010 a 13:23 , Pubblicato da Per il Bene Comune - Emilia Romagna
i fanghi dello "sviluppo"...




Alle nostre richieste di documentazione relative ai recenti spargimenti di fanghi in zona “Vitalaccia”, ci risponde il Vice-Sindaco Mingozzi: va tutto bene! tutto è controllato e con “le carte a posto”.

I fanghi sospetti? Roba da cure termali o da spalmare sul viso! è il tono della risposta. A chi chiedeva documentazioni puntuali e dati analitici, si è risposto con un elenco di leggi, linee-guida e classificazioni standard dei materiali; garantendo d’ufficio che tutto è stato rispettato.

Sui fanghi delle casse di colmata, ad esempio, ci sono risultati di analisi di ARPA che evidenziano chiaramente le componenti di metalli pesanti di vari campioni di fanghi provenienti dall’escavazione dei fondali del Candiano.

dati analitici dei fanghi del Candiano




Quando, ad esempio, il dato sul Cadmio supera 1 mg per ogni kg di fango, questo viene classificato come rifiuto tossico nocivo (RTN); se non lo supera ma è presente, è classificato come rifiuto speciale (RS). In entrambi i casi non possono essere usati come materiali di riempimento se non previo trattamento e bonifica; procedimenti molto costosi per le ditte che se ne debbono disfare. Da qui, il traffico illegale di rifiuti che invade da anni tutta l’Italia, l’Europa, il Mondo. E che non risparmia certo la nostra aerea; sono fatti recenti: i rifuti di fonderia abbandonati e ancora presenti vicino al centro abitato di Coccolia, il traffico di rifiuti scoperto alla Marcegaglia, il deposito abusivo di materiali in sacchi etichettati “amianto” nei pressi dell’Hotel Holiday-Inn (sono ancora là in bella vista!)



Quindi la nostra preoccupazione per l’ambiente in cui viviamo è più che giustificata e legittimata da quella che sempre più si determina come una “situazione di non ritorno”

Il tutto ci legittima a chiedere per quale “misterioso” motivo fanghi prodotti da lavori e trivellazioni della TAV del Mugello, provincia di Firenze, debbano percorrere centinaia di chilometri, con enorme traffico di camion, dispendio di risorse ed energia, per essere spalmati nella zona di espansione SAPIR di Ravenna!



I materiali trasportati sono autocertificati dal produttore. I controlli ufficiali (istituzionali) vengono fatti circa sul 5 % del totale ( cinque camion su cento, per intenderci…) .

SIGNIFICA CHE TRAFFICARE RIFIUTI HA IL 95% DI PROBABLITA’ DI FARLA FRANCA!

L’intento del nostro esposto è una richiesta di trasparenza, partecipazione e chiarerzza negli atti che riguardano la collettività e la salute.

Non solo ci è stato risposto vagamente. Ma… leggete, di seguito, la conclusione della risposta del vice Sindaco Mingozzi:

“Certi di avere eseguito correttamente, quanto prescritto in accordo con gli enti preposti alla salvaguardia ambientale, è con profondo rammarico che si deve
prendere atto che assecondando gli atteggiamenti di facili illazioni e propagande ambientaliste innescate da tali “salvatori della patria”, o improvvisati “tutori dell’ambiente”, non solo si intacca la credibilità degli organi di controllo e degli enti e istituzioni preposti alla salvaguardia ambientale, ma si tende a favorire l’allontanamento dal paese da parte delle imprese che trovano maggior accoglienza in altre realtà territoriali.”(il corsivo è nostro)

Crediamo che questo vergognoso dileggio e irrisione alle nostre, riteniamo giuste, istanze di democrazia e preoccupazioni per la salute dei cittadini sia disdicevole per la persona e per niente confacente ad una carica istituzionale di rilievo come quella di Vice-Sindaco con delega al Porto e all’Università (!). Perdipiù se contenuto in un Documento Ufficiale del Comune. Ne chiediamo conto in prima persona al Sindaco e agli eletti in Consiglio Comunale.

Con questa convinzione dichiariamo la nostra mancanza di fiducia verso questa tipologia di politici, che vanno tanto di moda oggi in Italia, che possono permettersi di dire tutto e il contrario di tutto… e scaricare tutte le colpe su “altri”.

E a Ravenna ce ne sono tanti… ma tanti… e di tutti i colori!

Il documento inviatoci dal Vice-sindaco Mingozzi: Clicca qui

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Fine della … storia! La bellissima Fornace Hoffman? Scordatevela!!! Sarà rasa AL SUOLO con la sua storia, la sua bellezza, le false promesse di recupero. IL PARTITO DEGLI AFFARI CI PRENDE TUTTO, ANCHE LA MEMORIA !!! VERGOGNA ISTITUZIONI!!!


Ravenna Viva 
Da Per il Bene Comune Emilia Romagna 
Le verità sulle navi dei veleni - di Italo Romano


Quando le notizie vengono omesse e non sono fruibili attraverso i principali mezzi d’informazione (televisione e giornali) non esistono. I fatti scompaiono, la menzogna diventa realtà e la verità diventa bugia. Questo è quello che succede in Italia, più in particolare in Calabria. Parlo nello specifico della Provincia di Cosenza, dove in precise zone del litorale cosentino, è normale routine morire di cancro. Un tasso di mortalità talmente fuori dalla norma che ha portato la Procura di Paola ad aprire un’inchiesta. Dopo vari accertamenti si è dato il via a una vasta ricerca sul campo. Da fine Aprile 2010, sono partiti i lavori di carotaggio presso il fiume Oliva, tra i comuni di AmanteaSerra D’Aiello Aiello Calabro. Qui, secondo le indagini, dovrebbero essere stati interrati rifiuti tossici e radioattivi, provenienti dalle Regioni del Nord e dalla famigerate navi dei veleni. Il Procuratore Capo di PaolaBruno Giordano, che sta dirigendo e coordinando le indagini, in questi mesi ha rilasciato dichiarazioni scioccanti:
Abbiamo trovato di tutto, anche se dobbiamo aspettare ancora le analisi ufficiali“.
Non ci sono dubbi che abbia trovato materiale tossico“.
Qui, vi è un ammasso notevolissimo di rifiuti tossici, interrati e poi coperti con terreno naturale”.
Man mano che si scava l’odore di idrocarburi e di metallo diventa insopportabile”.
L’ultima è di oggi, 30 Giugno 2010:
La stima è senz’altro per difetto, ma pensiamo che sotto il fiume Oliva ci siano almeno centomila metri cubi di fanghi industriali”.
Avete letto bene? E’ stata accertata la presenza di enormi quantità di fanghi industriali, perciò non provenienti dalla Calabria, sotto il letto di un fiume e nei terreni circostanti. Intere colline e costoni di montagna adibiti a discariche illegali. Bell’affare! Pensate che in Italia non esistono discariche apposite per lo smaltimento dei fanghi industriali. Per un corretto smaltimento si è costretti a spedire i rifiuti in Germania. Ancora una volta è evidenziato il forte legame tra la “grande” imprenditoria del nord e le cosche mafiose del sud. La connessione è talmente stretta che si fa fatica a distinguere l’imprenditore dal mafioso e il mafioso dall’imprenditore, anzi, a volte, sono la stessa persona.
Si scaverà ancora per 3-4 giorni e poi sarà effettuata l’analisi dettagliata dei prelievi e verranno ufficializzati i dati. Poi toccherà capire chi è stato a interrare questi rifiuti pericolosi, quando sono stati seppelliti e perchè proprio in quell’area. Li vicino, casualmente, si trova la famosa spiaggia della Formiciche, dove arenò la motonaveJolly Rosso, la famigerata nave dei veleni. Coincidenza?
Vi lasciamo con l’interrogativo, che ognuno tragga le sue conclusioni, altrimenti poi mi accusano di essere un terrorista della notizia.
Nel frattempo, la Giunta regionale, riunitasi ieri sotto la presidenza del governatoreGiuseppe Scopelliti (quello che va ai matrimoni dei mafiosi), su proposta dell’assessore all’Ambiente Francesco Pugliano, ha approvato l’idoneità alla balneazione, per la stagione 2010, di 18 chilometri di costa ricadenti in una serie di Comuni calabresi di grande attrattività turistica.
I tratti di mare in questione – ha spiegato l’assessore Pugliano attraverso un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale – erano stati interdetti alla balneazione con deliberazione regionale n. 177 del 3 marzo 2010, sulla base dei dati del monitoraggio delle relative acque di balneazione condotto dall’Arpacal nella stagione balneare 2009. Ora, in seguito ai nuovi campionamenti effettuati dal mese di aprile 2010, per come previsto dal decreto interministeriale di attuazione del D.lgs. 116/08 del 30 marzo 2010, la Giunta regionale ha potuto riaprire alla balneazione 18 chilometri di tratti di mare che consentiranno di attrarre maggiori presenze turistiche verso la Calabria e far conoscere ulteriori bellezze della nostra regione.

Tra i tratti di costa e di mare riaperti alla balneazione vi è anche il comune di Amantea. Quindi immaginiamo come siano state dettagliate queste analisi dell’Arpacal.
Preparate pinne, fucile e occhiali, che l’estate abbia inizio! Turisti di tutta Italia, vi aspettiamo in Calabria. Percorrete l’autostrada Acorsiaunicamafiosa3 e le statali costiere della morte. Affollate le spiagge del tirreno cosentino. Godete dei bagni nelle acque inquinate e maleodoranti del Mar Tirreno calabrese, sguazzate tra rifiuti tossici e radioattivi e rimpinzatevi la pancia con le prelibatezze condite di metalli pesanti della bella Calabria. Il turismo vieni prima di tutto, gli introiti economici hanno più importanza della vita e della saluta delle persone.
L’ignoranza è forza scriveva Orwell. Affermazione quanto mai veritiera.
Le dichiarazioni avrebbero dovuto aprire uno squarcio nella cupa vicenda delle Navi dei veleni, nel traffico di rifiuti e in altri misteri d’Italia collegato a questa tragica vicenda. In un paese civile sarebbe in corso un acceso dibattito, ma i nostro potenti sono troppo concentrati a tutelare i propri interessi, tra processi per mafia e leggi bavaglio, non c’è tempo per cosucce del genere.
Il silenzio intorno queste affermazioni è inconcepibile. Dov’è lo Stato? Di che si occupa il Ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo? E il Ministro del Turismo Michela Brambilla?
Ancora una volta una cortina fumosa ha avvolto tutto, il silenzio qui è un re, l’omertà la sua regina e menzogne, falsità, frottole, bugie, fandonie e messe inscena, i fedeli cortigiani. L’ignoranza e l’ubbidienza sono il loro popolino idiota.

Se le analisi confermassero quanto sopra dichiarato dal Procuratore Giordano, verrebbe a galla una verità che in tanti tentano di gridare al mondo da oltre vent’anni. Il problema è che in Italia, i misteri più che risolverli, piace raccontarli. Chi se ne frega poi se ci scappano i morti. A che ne dicano i giudici, abbiamo il maggior partito italiano che è sceso in campo a suon di bombe e possiamo vantare una lunga militanza delle nostre istituzioni nelle falangi terroriste di destra e sinistra e una stretta collaborazione con le cosche mafiose. Cosa vuoi che sia una giornalista trucidata in Somalia o uno strascico di deceduti per tumori vari, concentrati tutti in un luogo dove, vicino cui sono stati seppelliti veleni di ogni sorta…
In Calabria è stata accertata un emergenza ambientale senza precedenti. E’, citando il giornalista calabrese Francesco Cirillo, la pattumiera d’Italia. La punta dello stivale è stata scelta come discarica a cielo aperto. E’ stata sacrificata una della Regioni più bella d’Italia per gonfiare le tasche di mafiosi, imprenditori e politici.
Caro Re Silvio, invece di raccontare barzellette sporche in giro per il mondo, vieni a fare il tuo dovere, se ne sei capace.
Caro Ministro Prestigiacomo, anziché giocare alla piccola chimica con le industrie di famiglia, venga a dar manforte alla coraggiosa Procura di Paola,
Caro Ministro Brambilla, anziché girare per il mondo a spese nostre e propagandare il turismo del golf, dia un appoggio concreto ai tanti imprenditori turistici onesti della Calabria. Se la storia dei rifiuti salta fuori, ai voglia di buoni vacanze, qua ci sarà una doppia catastrofe.
Cari politici, invece di filosofeggiare dai vostri pulpiti e far finta di litigare del più e del meno, assumetevi la responsabilità a cui vi obbliga la carica che ricoprite. Quest’emergenza non ha colori politici. Grida giustizia, la pretendono le vittime di questa assurda pagine di storia del nostro oramai ex Bel Paese.
Fonti e articoli:


DA Nexus Edizioni
Bisogna sbizzarrisi con i motori di ricerca per trovare altre notizie in merito come questa

0 commenti:

Posta un commento